Un parco archeologico per la città di Monte Iato Futuro del passato

Un parco archeologico per la città di Monte Iato

Archeologia Viva n. 146 – marzo/aprile 2011
pp. 62-67

di Francesca Spatafora

Dopo decenni di indagini l’antico insediamento dell’entroterra palermitano è oggi visitabile in tutta la spettacolarità delle sue rovine e del vasto panorama circostante grazie al completamento di un impegnativo progetto di valorizzazione

Il Parco archeologico di Monte Iato, di cui Archeologia Viva (n. 63) aveva annunciato l’avvio, è oggi una realtà. E ciò grazie a un’incessante attività di ricerca e valorizzazione da parte della Soprintendenza per i Beni culturali e ambientali di Palermo e dell’Istituto di Archeologia dell’Università di Zurigo, che opera sul sito dal 1971 sotto la guida di Hans Peter Isler prima e di Christoph Reusser negli ultimi due anni.

La montagna (alta 852 metri), situata nell’immediato entroterra a soli trenta chilometri dal capoluogo siciliano, sovrasta gli abitati di San Cipirello e San Giuseppe Iato e costituisce l’estrema propaggine meridionale dei monti di Palermo.

Dell’antica Iaitas, il nome greco dell’insediamento sul pianoro sommitale, è già nota la straordinaria continuità di vita, documentata attraverso una complessa stratificazione conservatasi intatta.

In un paesaggio di suggestiva grandiosità, a partire dagli inizi del I millennio a.C. e fino al 1246 d.C., anno in cui avvenne la definitiva distruzione per mano dell’imperatore svevo Federico II, si sviluppò una città che, nel corso dei secoli, fu segnata dalle più importanti vicende che caratterizzarono la storia della Sicilia. […]