Con i Lettori Editoriale

Archeologia Viva n. 146 – marzo/aprile 2011

di Piero Pruneti

Dopo tante notizie di tipo… satiresco (riguardanti chi dovrebbe dare l’esempio!), notizie che hanno occupato le cronache negli ultimi tempi e grazie alle quali lo stereotipo dell’italiano furbastro e donnaiolo ha ripreso pieno vigore nel mondo, eccone una che fa onore al Paese civile: sta rientrando nella sua terra di origine, oggi il comune di Aidone, in provincia di Enna, la bellissima “Venere” di Morgantina, restituita, dopo un interminabile contenzioso, dal Getty Museum di Malibù.

Alla vicenda dedichiamo la copertina e uno speciale curato dall’archeologa Serena Raffiotta, motivata in questo impegno redazionale dalla sua professione, ma forse più ancora dalla sua appartenenza a quella stessa comunità aidonese così duramente colpita dai saccheggi.

Ad Aidone non rientra infatti solo la statua della “Venere”; sono stati restituiti anche un preziosissimo complesso di oreficerie e un’eccezionale coppia di acroliti che fanno già bella mostra di sé nel prestigioso museo locale. La storia di tutto questo ingente patrimonio, rubato e ritrovato, la potete leggere nell’articolo.

Qui mi preme sottolineare come il “lieto fine” sia frutto di una maturazione collettiva dell’opinione pubblica, a partire da quella locale direttamente interessata, e della ferma volontà dei magistrati della Procura di Enna che insieme ai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale non hanno mollato la presa fino alla positiva conclusione.

Detto fra noi, chi ci avrebbe mai sperato? Vedersi restituire opere di tale pregio artistico, acquistate a carissimo prezzo sul mercato antiquario, che all’inizio non sapevamo neppure esserci state rubate e di cui, tanto più, si ignorava la provenienza.

La “Venere” dovrebbe rientrare fisicamente a Morgantina entro la primavera e sarà festa grande. Per tutti! La dignità degli italiani ricomincia dall’archeologia?

Piero Pruneti
direttore di “Archeologia Viva”