Egitto in Domus Aurea. Nerone e la terra del Nilo Fascino del Vicino Oriente

Archeologia Viva n. 222 – novembre/dicembre 2023
pp. 40-50

di Alfonsina Russo e Francesca Guarneri

Gli affreschi del Grande Criptoportico nella celebre residenza neroniana ci parlano della fortuna a Roma dell’Egitto e delle sue divinità ma in particolare confermano l’interesse dell’imperatore per la Terra del Nilo ora documentato nella mostra “L’Amato di Iside”

L’attrazione esercitata a Roma dall’Egitto fu notevole e contribuì a un’ampia diffusione di culti, credenze, tecnologia e scienza.

Lo stesso Nerone (54-68) era cresciuto in una famiglia aperta agli influssi della cultura egizia, visto che il padre della nonna Antonia Minore era Marco Antonio, colui che aveva inseguito il sogno effimero di un grande regno insieme a Cleopatra accanto al modello di assolutismo teocratico; come anche lo zio Caligola (37-41) aveva dimostrato una passione per Alessandria d’Egitto e per la sua cultura.

I suoi stessi precettori, i filosofi stoici Cheremone di Naucrati e Seneca, furono, il primo, una figura dell’alta gerarchia sacerdotale egizia incaricato della direzione della celebre biblioteca conservata presso il Serapeo di Alessandria e, il secondo, l’autore di un’intera opera sull’Egitto.

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