21 novembre 2023
Si è conclusa la campagna di scavo 2023 al Bagno Grande di San Casciano dei Bagni (Si), durata oltre tre mesi. Lo scavo, che nel 2022 aveva portato alla luce il deposito con oltre venti statue in bronzo e centinaia di offerte votive, anche quest’anno ha riservato nuove ed eccezionali scoperte.
L’acqua termale che sgorga nel cuore del tempio, con oltre 25 litri al secondo, si conferma sempre di più come il motore rituale e cultuale del santuario. Moltissime offerte in bronzo, ceramica e perfino in cristallo di rocca (vedi foto sotto), accompagnarono le fasi di cantiere tra lo smontaggio del tempio di età etrusca e la monumentalizzazione imperiale del “nuovo” sacello.
Raro altare bilingue
Tra le novità del 2023 un eccezionale donario (un altare) in travertino con iscrizione bilingue etrusco-latino. Un rinveniemnto rarissimo: sono circa una trentina in Etruria infatti le iscrizioni bilingue, ma per la gran parte si tratta di iscrizioni funerarie.
In questo caso invece il donario monumentale ha un carattere pubblico e cita la fonte sacra e calda in etrusco e in latino. Un documento straordinario che conferma la convivenza di genti diverse presso il santuario ancora agli inizi del I sec. d.C., con l’esigenza della divinità di essere da tutti compresa.
Apollo con la lucertola
Un’altra sorpresa eccezionale è arrivata dalla prosecuzione dello scavo all’interno del tempio, dove sul bordo della vasca sacra sono emerse le parti spezzate di una meravigliosa statua in marmo, quasi integralmente ricomponibile, di un Apollo Sauroctonos (Apollo con la lucertola).
La statua fu spezzata al momento della chiusura del santuario agli inizi del V sec. d.C. quando tutto il luogo di culto fu chiuso ritualmente, probabilmente per effetto della cristianizzazione diffusa del territorio.
Delicato momento di passaggio
Mentre il deposito votivo fu protetto con la deposizione delle grandi colonne di travertino che ornavano il portico del tempio, la statua di culto di Apollo fu spezzata, frammentata e i pezzi quasi sparpagliati e poi coperti dalle massicciate di abbandono del sito. In parallelo con quanto sappiamo e osserviamo ancora oggi – la “contestazione della statua” coincide con un momento di profonda trasformazione e di grandi interrogativi politici e sociali.
Protettore degli occhi e dei giovani
Sono moltissimi gli esempi di culti di Apollo legati alle acque termali già da epoca arcaica. Apollo appare a San Casciano dei Bagni certamente a partire dal 100 a.C. Quest’ultima scoperta aggiunge un tassello della presenza del dio ma in un santuario che almeno dal II sec. a.C. al III sec. d.C. è incentrato proprio sul ruolo di Apollo. Un Apollo imberbe, giovane, con le lucertole, dove i temi della cura oftalmica e della protezione delle fasi più giovani della vita si legano indissolubilmente.
Si continua scavare
Lo scavo che ha raggiunto così un’estensione di circa 400 mq, raggiungendo una profondità in alcuni punti di oltre quattro metri, è in concessione al Comune di San Casciano dei Bagni.
Il tutto è reso possibile dalla collaborazione tra il Comune guidato dalla Sindaca Agnese Carletti, la Soprintendenza di Siena, diretta da Gabriele Nannetti e l’Università per Stranieri di Siena, con il Rettore Tomaso Montanari. La direzione di scavo è affidata dal Comune a Emanuele Mariotti. Il coordinamento scientifico è dell’Università per Stranieri di Siena, con il centro CADMO (centro di Archeologia per le Diversità e le Mobilità Preromane), diretto da Jacopo Tabolli. La direzione scientifica è condivisa con Ada Salvi della Soprintendenza, cui pertiene anche la tutela diretta del sito e dei materiali.
Foto: ©G. Forti/ C. Fermo/E.Mariotti/C. Petrini/SABAP