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Etruschi: novità in mostra

4 dicembre 2023


Fino al 31 luglio, a Sesto Fiorentino (comune alle porte di Firenze) la Biblioteca Ernesto Ragionieri ospita Archeologia svelata a Sesto Fiorentino. Momenti di vita nella piana prima, durante e dopo gli Etruschi, una mostra che espone parte del corredo rinvenuto all’interno della maestosa Tomba della Montagnola.

Si tratta di uno monumenti funerari etruschi più importanti dell’Italia centrale, e altri reperti provenienti dal territorio di Sesto Fiorentino, testimonianze di una storia lunga millenni, dal Neolitico all’età romana. Un’occasione unica per ammirare cimeli solitamente non visibili perché conservati nei depositi.

Nobiltà etrusca

La Tomba della Montagnola fu edificata nella seconda metà del VII sec. a.C. per ospitare le spoglie di una nobile famiglia etrusca esponente della classe egemone che deteneva il controllo del territorio, delle attività e delle strade e che, commissionando la costruzione di queste architetture monumentali, esibiva il proprio prestigio sociale ed economico.

Reperti “sfuggiti” ai tombaroli

Allo stesso modo il corredo funebre, costituito da oggetti rari e preziosi, aveva la funzione di mostrare i numerosi privilegi personali, militari e politici dei defunti. Nonostante la tomba sia stata più volte depredata, durante gli scavi del sito condotti alla fine degli anni Cinquanta furono ritrovati molti reperti di straordinaria fattura, che costituiscono il nucleo principale dell’esposizione.

Ecco allora “sfilare” uno dopo l’altro diversi unguentari, o alabastra, i piccoli vasi utilizzati per la conservazione di profumi e oli da massaggio – tra i quali merita particolare attenzione un esemplare in bucchero ionico, forse giunto dall’Etruria meridionale; una fibula in oro a forma di sanguisuga e una tenia, elemento decorativo, con rosette applicate; statuette e placchette in osso decorate e incise; numerosi avori e alcune pissidi; una porzione di sgabello pieghevole, tipico del mondo etrusco; infine, di particolare pregio, un uovo di struzzo finemente decorato, con tutta probabilità corpo centrale di un recipiente più ampio, e la sua base in avorio.

Con le tracce ancora visibili di un ricco apparato di affreschi e graffiti, che presentavano iscrizioni e altri segni, quali elementi zoomorfi e fitomorfi, la Montagnola è una delle poche tombe che si sono mantenute inalterate fino a oggi.

Un territorio ad antichissima frequentazione

Ma tutto il territorio di Sesto Fiorentino, nel corso dei decenni, ha continuato a restituire tracce di vita che testimoniano l’insediamento della piana a partire dal VII millennio a.C., quando vi si diffusero piccoli villaggi neolitici che si dedicavano all’economia agricola.

L’esposizione, ideata e curata da Valentina Leonini, funzionaria archeologa della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio e  Barbara Arbeid, curatrice della sezione etrusca per le fasi pre-ellenistiche del Museo Archeologico Nazionale di Firenze, è organizzata dal Comune di Sesto Fiorentino in collaborazione con SABAP Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato e la Direzione Regionale Musei della Toscana – Museo Archeologico Nazionale di Firenze, con la compartecipazione del Consiglio Regionale della Toscana.

L’esposizione, ideata e curata da Valentina Leonini, funzionaria archeologa della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio e  Barbara Arbeid, curatrice della sezione etrusca per le fasi pre-ellenistiche del Museo Archeologico Nazionale di Firenze, è organizzata dal Comune di Sesto Fiorentino in collaborazione con SABAP Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato e la Direzione Regionale Musei della Toscana – Museo Archeologico Nazionale di Firenze, con la compartecipazione del Consiglio Regionale della Toscana.


Info: 055.4496851

biblioteca@comune.sesto-fiorentino.fi.it