Marausa II. L’ultimo viaggio Nel mare di Sicilia

Archeologia Viva n. 223 – gennaio/febbraio 2024
pp. 16-23

di Ferdinando Maurici, Roberto La Rocca e Salvo Emma

Sulla costa del litorale trapanese nel comune di Misiliscemi è tornato in luce un secondo relitto di nave oneraria romana

Ecco la cronaca del suo recupero integrale e del trasporto via mare fino all’ultimo approdo nel porto di Marsala

Fra Trapani e Marsala, un tratto di costa bellissimo nel vertice occidentale della Sicilia. Acque basse, tiepide, generalmente tranquille. Lo Stagnone di Marsala poco più a sud e a ovest le Egadi rendono ancora più unico il paesaggio. Caratteristica dei luoghi è la “coltivazione” del sale, che ha modellato l’ambiente e gli ha dato i nomi: Salina Grande, Salina Calcara, Saline Ettore e Infersa.

I mulini a vento del sale aspettano don Chisciotte e Sancho e intanto si contentano della compagnia dei fenicotteri. L’Africa, l’Ifriqiya è prossima, collegata da rotte frequentatissime nell’Antichità, nel Medioevo e oltre.

Ed è ancora presente con i tanti toponimi arabi: a partire da Misiliscemi, nome di uno scomparso manzil (casale abitato o luogo di sosta) saraceno e, dal 2021, del nuovo comune che comprende anche la località di Marausa. 

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