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Agrigento: recuperato fregio del Tempio di Zeus

2 febbraio 2024


Eccezionale recupero di un reperto archeologico nel mare di Agrigento: si tratta molto probabilmente di un decoro frontale in marmo appartenente al celebre Tempio di Zeus, in  particolare un cavallo rampante, elemento  iconico nelle rappresentazioni artistiche del periodo greco.
Il recupero, nello specchio d’acqua antistante San Leone, poco distante dalla foce del fiume Akragas, è stato effettuato dai subacquei del Nucleo sommozzatori dell’Arma dei Carabinieri, alla presenza di funzionari della Soprintendenza del mare, del Nucleo Tutela patrimonio culturale dei Carabinieri e di componenti del Gruppo Subacqueo di BCsicilia.

Il reperto recuperato con i partecipanti all’operazione

A 300 metri dalla costa e 9 metri di profondità

Il reperto, ricoperto di concrezioni, quasi certamente di marmo proconnesio (una varietà di marmo bianchissimo molto impiegato nell’antichità), della dimensione di 2 metri per 1,6 e 35 cm di spessore, giaceva a circa 300 metri dalla costa, a 9 metri di profondità, ed era conosciuto già da lungo tempo, ma era segnato nella carta archeologica come una banale e anonima “vasca”.
Questa attribuzione non aveva mai convinto il Gruppo Subacqueo di BCsicilia, guidato da Gaetano Lino, che ha effettuato, insieme al sub volontario Salvatore Ferrara, e grazie anche al contributo esterno di Francesco Urso, della sede BCsicilia di Agrigento, un rilievo in 3D (vedi foto di apertura).
Dall’elaborazione delle foto utili al rilievo tridimensionale subacqueo è venuta fuori l’eccezionale immagine di quello che sembra il particolare di un fregio del timpano di un tempio.
Della straordinaria scoperta si è immediatamente data notizia alla Soprintendenza del mare al fine del recupero del reperto che è stato finalmente riportato a riva dopo due precedenti tentativi resi nulli dalla torbidità dell’acqua.

Il reperto in ambiente subacqueo


In apertura: immagine in 3D del reperto in situ dell’ottobre del 2022 elaborato da BCsicilia.