Gonfienti: Etruschi in pianura Etruria settentrionale

Archeologia Viva n. 224 – marzo/aprile 2024
pp. 40-53

di Gabriella Poggesi, Arianna Vernillo, Luigi Donati, Giovanni Millemaci, Lucia Pagnini e Paola Perazzi

Mentre le indagini proseguono la nuova città etrusca “affiorata” in Toscana alla periferia di Prato ha già restituito uno straordinario bagaglio di informazioni su urbanistica architettura abitativa e stile di vita di una comunità che seppe avvantaggiarsi della strategica posizione ai piedi dell’Appennino fra l’Etruria mineraria della fascia tirrenica e le realtà che gravitavano sull’Adriatico

Gli Etruschi… In Toscana e anche nel Lazio, nei territori dell’Etruria “propria”, siamo abituati a immaginarli in alto, nelle loro città sulle alture, dove ci si difende meglio, al sicuro da alluvioni e malaria. Questa volta li troviamo insediati in pianura, come già li conoscevamo a nord dell’Appennino, a Kainua/Marzabotto in una piana di fondovalle che costeggia il Reno, e poi a Felsina/Bologna, nella laguna di Spina, addirittura a nord del Po…

Era il 1997, quando, nella pianura fra Firenze e Pistoia, alla periferia sud-orientale della città di Prato, fra il fiume Bisenzio, il suo affluente Marinella e il piede dei monti della Calvana, fu avviata dalla Soprintendenza l’indagine archeologica che ha condotto alla scoperta di Gonfienti; una ricerca dettata inizialmente da stringenti esigenze di tutela a controllo dei lavori infrastrutturali per la costruzione dell’Interporto della Toscana Centrale, concepito come il più grande scalo merci della regione.

Gli scavi, condotti nell’area per una verifica preventiva di possibili testimonianze archeologiche, hanno documentato una storia di popolamento continuativa e stratificata di questa porzione della piana, equamente divisa tra i comuni toscani di Prato e Campi Bisenzio. 

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