Domus Tiberiana. L’immagine di un impero Nel cuore della romanità

Archeologia Viva n. 224 – marzo/aprile 2024
pp. 18-31

di Alfonsina RussoAura Picchione

La grandiosa residenza fatta costruire da Tiberio sul colle Palatino – con quel suo affaccio solitario e ammonitore sospeso verso il luogo del popolo laggiù in basso nella valle del Foro – si innalzava con le sue architetture ardite ancora oggi stupefacenti a significare l’immenso potere del principe che l’abitava

Dopo mezzo secolo di chiusura per lavori di consolidamento e restauro la dimora imperiale è di nuovo riaperta con itinerari di visita che consentono di ripercorrerne la plurisecolare vicenda

Fin dalla sua istituzione il Parco archeologico del Colosseo ha avviato un programma per potenziare la fruizione dei suoi straordinari monumenti e, in senso più ampio, l’offerta culturale, con l’apertura di spazi prima non visitabili e creando percorsi diversificati.

Fra questi è la Domus Tiberiana, la residenza imperiale nell’area settentrionale del colle Palatino, con quelle sue grandiose arcate ben visibili dalla valle del Foro Romano, che a cinquant’anni dalla sua chiusura per gravi dissesti statici, ambientali e idrogeologici, dopo lunghi e complessi lavori, è stata finalmente riaperta.

Era il Palazzo per eccellenza, imago imperii, rappresentazione fisica dello stesso potere imperiale – oggi uno dei monumenti cardine dell’area archeologica centrale di Roma – all’interno del quale pulsava la vita politica e che metteva i cittadini in contatto con l’immagine pubblica della dinastia. 

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