Il sacro pozzo di Perfugas. Nel mondo religioso dei Sardi antichi Nuragici e culto delle acque

Archeologia Viva n. 224 – marzo/aprile 2024
pp. 6-17

di Nadia Canu e Franco Campus;
schede di Pina Corraine, Charlotte Montanaro e Coop. Sa Rundine

Cento anni fa veniva scoperto nel nord della Sardegna uno dei monumenti più raffinati dell’architettura sacra nuragica

Archeologia Viva ne ripercorre la storia antica e contemporanea all’indomani delle ultime ricerche di archeologia condotte nel centro di questa vivace cittadina dell’Anglona

Incastonato nel cuore di Perfugas (Ss), cittadina della regione storica dell’Anglona, nel nord della Sardegna, si trova un monumento che tocca gli apici dell’architettura sacra di età nuragica. A cento anni dalla scoperta, ancora si è sorpresi dall’incomparabile maestria del lavoro, eseguito con incredibile accuratezza d’intaglio dei singoli conci, perfezione delle connessioni tra gli elementi e straordinaria esattezza della costruzione: ancora oggi rimangono valide queste osservazioni, riprese dalla descrizione di Antonio Taramelli al momento della scoperta nel 1924 del Pozzo sacro di Perfugas.

Fu una vera sorpresa, presso la chiesa di Santa Maria degli Angeli nel cortile di una casa appartenente a Nicoletta Piga (anche se poi nel corso degli ultimi decenni al pozzo è stato associato il cognome del marito, Domenico Canopoli). 

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