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Miramare: in mostra lo scettro dell’imperatrice Carlotta

18 aprile 2024


Potere, ambizione, lusso e storie di vita, il tutto racchiuso in un oggetto esposto al pubblico per la prima volta nella storia: lo scettro appartenuto all’imperatrice Carlotta del Messico e a lei donato nel lontano 1864.

Concesso in comodato gratuito al Museo Storico e Parco del Castello di Miramare (Trieste), l’oggetto è stato acquistato per 120.000 euro nell’ambito di un’asta nel Principato di Monaco dalla Fondazione CRTrieste. Per esporlo al meglio è stato realizzato un allestimento consono alla preziosità dell’oggetto nel Salottino Orientale al primo piano del Castello.

Dichiara il direttore Andreina Contessa: «Nell’aprile 2024, centosessant’anni dopo la partenza della coppia arciducale dal porticciolo del Castello di Miramare verso il Messico, il Museo mette in mostra per la prima volta nel Salottino Orientale un oggetto unico, di cui si era persa la memoria: lo scettro d’oro di Carlotta del Belgio, nata Coburgo Gotha, andata in sposa a Ferdinando Massimiliano d’Asburgo, e divenuta imperatrice del Messico»

Rimasto per decenni nella collezione privata degli eredi di Adrien Goffinet, figura importante per i servigi resi alla casata reale belga, e per la curatela dell’ingente patrimonio personale della giovane imperatrice, ora torna ammirabile da tutti.

Lunga affascinante storia

Lo scettro ha un grande valore simbolico perché rappresenta un periodo peculiare della storia europea della metà dell’Ottocento, che vedeva Trieste al centro degli avvenimenti geo-politici internazionali. L’oggetto fu donato alla neo-imperatrice giunta in Messico insieme al consorte Massimiliano d’Asburgo proprio da Miramare, e arrivò in Europa in circostanze poco note: il soggiorno sudamericano di Carlotta durò infatti poco, essendo lei ben presto costretta dalle circostanze a cercare aiuto economico e militare tra Francia e Italia.

Nel corso delle tragiche vicende che la coinvolsero, lo scettro finì nelle disponibilità di suo fratello Leopoldo II re del Belgio, che anni dopo lo donò al barone Adrien Goffinet in segno di gratitudine per i suoi leali servizi. Nel 2023, infine, i discendenti del barone Goffinet hanno deciso la messa all’asta dell’oggetto.

Oro diamanti rubini e smeraldi

Lo scettro dell’imperatrice Carlotta del Messico è un gioiello d’oro 22 carati, completamente decorato in filigrana e da fregi cesellati di fiori e foglie. Lungo 34 cm e largo 6, adornato da diamanti, rubini e smeraldi, ha un peso complessivo di 418,50 g. È impostato su una sfera tra volute ed è sormontato da una corona imperiale di fili d’oro, perle e aquile con ali spiegate. Il diadema è collocato su un cuscino filigranato di passamanerie d’oro ed è impreziosito da rubini, smeraldi e diamanti incastonati sulla lunetta. Le estremità dello scettro sono ornate da foglie e ghiande finemente cesellate in rilievo.

Mistero e prestigio

Quest’oggetto appare misterioso e insolito poiché è al contempo una teca e un prezioso astuccio che racchiude il cartiglio di dedicazione alla futura sovrana da parte della città di San Juan del Rio. Altro fatto particolare è inoltre il suo fastigio, che rappresenta l’altro simbolo eccelso di regalità, la corona imperiale impreziosita da perle e pietre preziose, simile alla corona aurea ad archi dell’Impero messicano, riprodotta più in basso in forma bidimensionale insieme alle iniziali di Carlotta.

È decorato con il monogramma dell’Impero messicano voluto da Massimiliano, con sotto un nastro recante l’iscrizione “San Juan del Rio 1864”. Sulla base si trova una piccola placca con la firma dell’orefice Jose Maria Larralde. Lo scettro è conservato nella sua custodia originale.

Massimiliano e Carlotta: da Miramare al Messico

Proclamato imperatore del Messico il 10 aprile 1864, il 14 dello stesso mese Massimiliano partì a bordo della fregata Novara alla volta del Messico insieme alla moglie Carlotta. I nuovi imperatori sbarcarono in America a Veracruz il 24 maggio 1864, per poi arrivare a Città del Messico il 12 giugno.

Il 25 maggio, quando la coppia era ancora in viaggio, il consiglio municipale della città di San Juan del Rio, si riunì e decise di prendere alcune iniziative per ingraziarsi i nuovi regnanti. Una commissione della municipalità di San Juan del Rio, successivamente si recò a Città del Messico per conferire con l’imperatrice e offrire in dono lo scettro.

Il cartiglio

Le circostanze del prezioso dono fatto all’Imperatrice sono descritte in maniera dettagliata da un documento originale che era conservato all’interno dello scettro stesso, siglato dal primo rappresentante del Consiglio comunale di San Juan del Rio, Ángel M. Domínguez. Il documento misura 48 cm per 21 cm circa.

Lo scettro dopo Carlotta

In quanto omaggio personale a Carlotta, lo scettro di San Juan del Río entrò probabilmente a far parte del suo patrimonio anziché del tesoro della corona, e così fu tra gli oggetti preziosi che Carlotta portò con sé al suo ritorno in Europa. Dopo la morte di Massimiliano (fucilato in Messico nel 1867 a 35 anni non ancora compiuti) e il ritorno immediato di Carlotta in Belgio, in un momento imprecisato il re Leopoldo II donò questo oggetto al barone Adrien Goffinet, come ricompensa per i suoi servigi. Poi la lunga storia di oblio fino alla mostra odierna.