Archeologia Viva n. 225 – maggio/giugno 2024
pp. 28-37
di Wojciech Ejsmond e Marzena Ożarek-Szilke; a cura di Sabina Malgora; traduzione di Bruno Malgora
Una donna dell’antico Egitto morta al settimo mese di gravidanza era giunta in Europa nel sarcofago di un sacerdote
La vicenda di una mummia arrivata nella capitale polacca agli inizi dell’Ottocento portando con sé un bagaglio di misteri ha dato luogo alle intriganti indagini del Warsaw Mummy Project
Nel 1826, l’artista polacco appassionato di antichità Jan Węźyk-Rudzki, laurea presso l’Accademia nazionale di San Luca a Roma, portò a Varsavia una mummia completa di cartonnage (tecnica messa a punto in Egitto per le maschere funerarie che venivano sovrapposte alla mummia, realizzate sovrapponendo strati di lino o papiro, stuccati e dipinti – ndr) all’interno di un sarcofago. Si diceva che il corpo provenisse dalle tombe reali di Tebe.