Basilicata ionica A proposito di…

basilicata ionica

Archeologia Viva n. 143 – settembre/ottobre 2010
pp. 70-72

di Stefano Leoncini

Splendidi scorci di paesaggio e di storia in una terra antica posta fra gli ultimi contrafforti dell’Appennino Lucano e il mare che vide confrontarsi Italici Greci Romani fino ai Saraceni

La presentazione dei risultati del Progetto integrato territoriale (Pit) metapontino ha offerto l’occasione per (ri)visitare interessanti centri della Basilicata ionica.

In tema di siti archeologi è il caso di Eraclea (Herakleia/Heraclea) che, fondata dai Tarantini nel 433 a.C., godette di grande prosperità intorno al 374 a.C., quando divenne capitale della Lega italiota (un’alleanza delle città della Magna Grecia per difendersi dai Lucani e da Dionigi tiranno di Siracusa).

Gli scavi hanno recuperato la parte centrale dell’abitato, i resti di un tempio arcaico e il santuario di Demetra, e confermato l’esistenza della città fino al III-IV sec. d.C.

Presso Eraclea si svolse, intorno al 280 a.C., un’epica battaglia fra il re d’Epiro, giunto in appoggio a Taranto, e i Romani. Roma fu sconfitta, ma Pirro subì perdite tali da fargli dire che se avesse riportato un’altra vittoria simile sarebbe tornato a casa senza un uomo. Da cui la “vittoria di Pirro”. Non lontano si trovano i resti di Siri (Siris), colonia presso la foce del Sinni.

Aristotele ne attribuiva la fondazione a profughi troiani. Altre fonti, forse più attendibili, l’attribuiscono ai Colofoni (abitanti di Colofone, in Ionia), fuggiti dalla madrepatria invasa dai lidî di Gige agli inizi del VII sec. a.C. Siri divenne famosa per ricchezza e bellezza, fino a quando alcune città vicine, anch’esse greche, si coalizzarono e la distrussero (570-560 a.C.). […]