Archeologia Viva n. 226 – luglio/agosto 2024
pp. 40-50
di Luigi Donati; schede di Alessandra Parrini
La collinetta dove nel capoluogo della Toscana sorge quello che ancora oggi i fiorentini chiamano Cimitero degli Inglesi – nel punto in cui la piccola altura fa da spartitraffico lungo i viali di circonvallazione – potrebbe avere una storia molto più lunga di quanto si è pensato finora: addirittura un’origine etrusca come grandioso tumulo sepolcrale di un principe
Molti anni fa, passando in macchina, come di consueto, dal piazzale Donatello con quel suo cimitero “degli Inglesi” nel mezzo – tanto familiare ai fiorentini quanto inesplorato dai più, trovandosi perennemente separato da tutto e da tutti in un’isola di traffico – l’allora soprintendente Francesco Nicosia che era insieme a me disse a bruciapelo: «Quella non è una collinetta normale… Nasconde un bel tumulo etrusco».
Nicosia, oltre ad avere un gran fiuto per le questioni archeologiche, di tumuli etruschi se ne intendeva bene avendo scavato a Comeana (Carmignano – Po) quello gigantesco di epoca Orientalizzante (VII sec. a.C.) di Montefortini, oggi visitabile e i cui reperti sono esposti nel vicino e delizioso Museo di Artimino a lui intestato.