In difesa del pollo sultano Futuro del passato

In difesa del pollo sultano

Archeologia Viva n. 143 – settembre/ottobre 2010
pp. 66-69

di Maura Andreoni e Alessandro Andreotti

Nell’antichità questo volatile era difeso dalla sua stessa fama mentre in tempi recenti ha rischiato l’estinzione

Ora l’iniziativa di reintroduzione in corso in Sicilia fa sperare per il futuro della specie in ambito mediterraneo

Un progetto per la reintroduzione in Sicilia del pollo sultano (Porphyrio porphyrio) ha rinnovato l’interesse storico per questo animale molto particolare, infatti ai luoghi di prelievo degli esemplari e alle località dove sono state effettuate le reintroduzioni appartengono molte rappresentazioni di questo volatile risalenti all‘età romana.

Tale circostanza ha portato a estendere la ricerca anche in altre aree e l’esito di questa prima indagine ha rivelato come il Porphyrio antiquorum – così lo definisce Carlo L. Bonaparte, fratello di Napoleone, grande letterato e appassionato di scienze, storia e archeologia – dovesse essere stato molto più noto e diffuso di quanto non lo sia oggi.

Nell’antichità – due autori per tutti, Aristotele (IV sec. a.C.) e Plinio il Vecchio (I sec. d.C.) – lo conoscevano bene e lo hanno descritto sempre in modo preciso. Sono però interessanti anche notizie di altra natura: Eliano (II/III sec. d.C.) ci dice che il pollo sultano era allevato con piacere e trattato con cura. Le relative testimonianze iconografiche sono effettivamente molte, soprattutto nell’area vesuviana.

Anche se presente nei mercati siciliani fino alla metà del secolo scorso, dai Romani non era giudicato commestibile: lo sappiamo ancora da Eliano, ma anche da Plinio stesso e, indirettamente, da Apicio, il famoso gastronomo del I sec. d.C.

Dalle fonti si scopre inoltre che il pollo sultano era considerato sacro e vagava libero nei recinti dei templi, cosa che fa supporre venisse coinvolto nella pratica degli auspici.

Gli uccelli erano consultati per il volo o per il verso, ma il pollo sultano, probabilmente, era coinvolto nell’alectronomanzia, l’osservazione a scopo divinatorio del modo con cui i polli si alimentavano. […]