10 luglio 2024
È un restauro eccezionale quello dell’icona nota come Madonna del Pantheon, realizzato dal Ministero della Cultura, in particolare dall’istituto Pantheon e Castel Sant’Angelo – Direzione Musei nazionali della città di Roma guidato da Massimo Osanna, d’intesa con il Capitolo della Basilica di Santa Maria ad Martyres.
Datata agli anni della consacrazione della Basilica, avvenuta nel 609 d.C., è stata restaurata dopo 63 anni dalla prima e unica volta grazie ai fondi messi a disposizione da parte dello sponsor Bulgari. Un lavoro durato 8 mesi e caratterizzato da una campagna di studio e ricerca e dall’uso di tecnologie all’avanguardia. Il restauro è stato svolto da un gruppo interdisciplinare di professionisti, selezionato e guidato dalla direttrice del Pantheon, Gabriella Musto, che ha coordinato anche la direzione scientifica del cantiere.
L’opera, realizzata a tempera su legno di olmo, è strettamente collegata dalla tradizione alla data del 13 maggio del 609 d.C., quando Papa Bonifacio IV, ricevuto in dono il Pantheon dall’Imperatore bizantino Foca, decideva di consacrare il luogo a tutti i martiri cristiani e alla Vergine di Santa Maria ad Martyres. In quella stessa occasione, il Papa riceveva l’icona della Beata Vergine realizzata secondo la narrazione orale dall’Apostolo Luca, al quale la storia attribuisce molte altre icone mariane. L’antica Madonna di San Luca, detta Madonna del Pantheon, venne da allora custodita nell’aula principale, affrontando con il monumento secoli di storia e vicende.
L’icona rappresenta la Madonna Odigitria, termine di origine greca che significa “colei che conduce”, con la mano destra rivolta verso il Bambino, a indicare la via della salvezza e della verità. Nel 1961, dopo il restauro curato da Carlo Bertelli, fu collocata nella cappella interna della Basilica, la cosiddetta Cappellina d’inverno, per motivi di conservazione. Al centro dell’abside del Pantheon, proprio sopra l’altar maggiore, si trova invece ancora oggi la copia eseguita nel 1959 da Geneviève Garnier.
Adesso, la Madonna verrà riposta nuovamente nella Cappellina d’inverno, in un’area del complesso monumentale che nei prossimi mesi, al termine dei lavori di riqualificazione in corso, potrà essere ammirata dal pubblico grazie a un programma di visite guidate dedicate.
Foto Emanuele Antonio Minerva © Ministero della Cultura