Archeologia Viva n. 228 – novembre/dicembre 2024
pp. 28-38
di Pierluigi Giroldini, Erika Albertini, Alessandro Palchetti e Antonella Ranaldi
Per i fiorentini si chiama solo Viola Park il nuovo centro sportivo della squadra di casa creato ex novo laddove duemila anni fa c’era un insediamento satellite della colonia romana
Presso l’odierna Bagno a Ripoli dopo gli scavi archeologici condotti prima della realizzazione degli impianti gli studi e i restauri in corso svelano le storie di vita e morte di una antica comunità “di campagna”
A sud-est di Firenze, qualche chilometro dal centro storico, sulla sinistra dell’Arno, stretto fra il corso del fiume e le basse colline che lo separano dal Chianti, si trova il cosiddetto Pian di Ripoli, una zona pianeggiante che nei secoli ha conservato, prima dell’espansione urbana degli ultimi decenni, la sua vocazione agricola.
Questa pianura, formata dai depositi alluvionali dell’Arno e plasmata anche dai torrenti minori che scendono dalle alture, è stata popolata fin da tempi antichi, per la sua fertilità e per la stessa vicinanza del fiume, fonte di vita e importante via commerciale.
Le prime tracce stabili di insediamento risalgono all’epoca etrusca, ma è soprattutto in età romana che la zona viene occupata in modo intensivo: il momento chiave per il suo sviluppo è la fine del I sec. a.C., quando la fondazione di Florentia porta a una riorganizzazione dell’intera pianura circostante, che viene divisa in centurie e si punteggia di piccoli insediamenti, villae e fattorie.