Vetulonia. Principi etruschi nella Tomba del Duce Vita e morte in Etruria

Archeologia Viva n. 228 – novembre/dicembre 2024
pp. 14-26

di Simona Rafanelli; schede di Giovanna Mandara e Simona Rafanelli

Alla fine dell’Ottocento un medico archeologo scopriva quello che è stato definito il complesso funerario di epoca orientalizzante più ricco di tutta l’Etruria settentrionale: ora una bella mostra nella cittadina del Grossetano erede dell’importante centro etrusco ci parla della sepoltura di due aristocratici capi guerrieri uno di Vatl e l’altro arrivato da Caere

Era il 6 aprile 1886 quando Isidoro Falchi (1838-1914), medico condotto a Campiglia Marittima (Gr) con una immensa passione per l’archeologia, pose in luce nel territorio della vicina Vetulonia, in località Poggio al Bello, alle pendici del Poggio alla Guardia, quella a cui il giorno seguente darà il nome di Tomba del Duce, dal latino dux, ‘condottiero’, perché così suggeriva il corredo funerario caratterizzato dalla presenza di armi principesche: «La tomba più ricca tra tutte quelle finora scoperte nella necropoli vetuloniese», la definisce il medico-archeologo. La scoperta suscita sconcerto nello stesso Falchi per l’inusitata fisionomia del monumento.

Ritrovata sul limitare dei pozzetti che formavano una più antica necropoli villanoviana di IX-VIII sec. a.C., questa sepoltura inaugura il rinvenimento di una serie di bellissimi «circoli continui di pietre bianche» (tombe a circolo) disseminati sui pendii delle colline vetuloniesi e sino a quel momento sconosciuti come tipologia sepolcrale per l’Italia dell’età del Ferro.

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