Commerci in Etruria A proposito di...

Commercio in Etruria nell'antichità

Archeologia Viva n. 142 – luglio/agosto 2010
pp. 58-62

di Paolo Giulierini

Lo splendore della civiltà etrusca fu dovuto all’attività produttiva e alla vasta rete dei commerci mediterranei

Ecco un quadro di quanto sappiamo con tante luci ma anche molti punti oscuri­­­

L’ingresso dell’Etruria nel giro dei grandi traffici con i Greci e i popoli orientali fu segnato da due elementi essenziali: da una parte, la disponibilità di estesi giacimenti metalliferi, con sovrapproduzione di rame, ocra, cinabro, ferro, argento, piombo, stagno; dall’altra, una terra florida, celebrata dagli autori greci e latini, che produceva in eccedenza cereali e, a partire dalla fine del VII sec. a.C., vino di qualità, olive, olio, frutta.

Anche l’allevamento conobbe straordinari risultati nella selezione dei bovini, antenati della chianina o della maremmana, ma anche di suini e ovicaprini, e con la possibilità di ottenere molti prodotti derivati quali carne, latte, formaggi, cuoio, pelli, lana.

Poi dobbiamo aggiungere un bene prezioso per la dieta e la conservazione degli alimenti, il sale, ma anche il legname, considerate le foreste dell’Etruria (una per tutte la Silva Cimina), le coltivazioni specialistiche quali il lino, gli schiavi. […]