Lungo il Nilo: Ippolito Rosellini e la spedizione franco-toscana Alle origini dell'Egittologia

Lungo il Nilo: Ippolito Rosellini e la spedizione franco-toscana

Archeologia Viva n. 142 – luglio/agosto 2010
pp. 18-27

di Marilina Betrò, Paolo Del Vesco, M. Cristina Guidotti e Gianluca Miniaci

Fra il 1828 e il 1829 toscani e francesi insieme sotto la guida di Rosellini e Champollion portarono a termine la grande impresa scientifica da cui prese avvio la moderna egittologia

Furono due anni di intenso e avventuroso lavoro ora documentati in una emozionante mostra pisana

Nel 1824, quando appare il Precis du système hiéroglyphique des anciens Egyptiens con cui Jean-François Champollion, celeberrimo decifratore della scrittura geroglifica, espone diffusamente la sua geniale teoria, Ippolito Rosellini (Pisa, 1800-1843), appena ventiquattrenne, è da poco professore di Lingue orientali nell’Ateneo pisano.

L’accoglienza dell’opera in Italia è controversa, ma il giovanissimo professore ne è subito conquistato e si schiera tra i suoi sostenitori. Di lì a poco, nel 1825, i due studiosi, fra i quali corrono dieci anni di differenza, hanno modo di conoscersi e di frequentarsi poi in modo sempre più assiduo.

L’iniziale rapporto maestro-allievo presto si convertirà in una sincera e solida amicizia, che riporterà in vita e riempirà di nuovi e più concreti contenuti l’antico sogno del francese: un viaggio in Egitto, sulle orme della commissione scientifica che aveva seguito la spedizione napoleonica (1798-1799), ma questa volta in possesso delle chiavi per liberare dal loro silenzio i suoi monumenti. […]