20 dicembre 2024
Quattro straordinarie lastre dipinte, miracolosamente intere, datate alla fine del VI sec.a.C., saranno esposte fino al 7 aprile 2025 al Museo Archeologico Nazionale di Firenze.
Recuperate a Cerveteri nel 2019 dalla Guardia di Finanza, le mirabili opere d’arte etrusca ci raccontano ora in tutto il loro splendore la visione etrusca di miti e riti attraverso una straordinaria tavolozza di colori.
4 capolavori + 1
Ai quattro capolavori si aggiunge un’altra recente acquisizione, il “Viaggiatore etrusco”: un ulteriore straordinario frammento di lastra dipinta che conserva il profilo di un giovane dalla ricca acconciatura in tenuta da viaggio, che potrebbe in realtà essere il costume di scena di un attore intento in una performance a soggetto mitologico .
Il frammento, ritrovato sempre a Cerveteri, ma in epoca imprecisata, è rimasto in alcune collezioni private americane fino al 2020, quando è stato acquistato dalla Fondazione Luigi Rovati di Milano, con l’intento meritorio dichiarato di cederlo allo Stato, consegnandolo poi alla Soprintendenza A.B.A.P. per la provincia di Viterbo e per l’Etruria Meridionale.
Le quattro lastre di terracotta dipinte sono state prodotte in un’officina della città etrusca di Caere (odierna Cervereri), probabilmente per decorare le pareti di un tempio.
Il fregio della parte superiore, comune a tutte e quattro, rappresenta un meandro spezzato che incornicia riquadri con uccelli acquatici e motivi floreali a stella. La superficie è stata danneggiata dai maldestri tentativi di pulizia dei ladri d’arte che le hanno strappate al loro contesto.
Lastra A: il duello tra Achille e Pentesilea
L’eroe greco a sinistra, racchiuso in una pesante armatura, si ripara dietro lo scudo e si prepara a colpire la regina delle Amazzoni, che sprezzante del pericolo si scaglia verso di lui brandendo una spada insanguinata.
Lastra A: Achille e Pentesilea
Il volto dell’eroina, sereno e distaccato, sottolinea la scelta dell’artista etrusco di rappresentarla all’apice della gloria, subito prima che il nemico la trafiggesse. Achille sappiamo che vincerà… ma in questo momento è l’Amazzone ad avere la meglio.
Lastra B: una corsa di dei o di eroi?
Un uomo biondo dalla carnagione rossa brandisce un ramo dalle foglie dorate mentre insegue una donna dalla chioma riccia armata di arco: potrebbe trattarsi di Apollo e Artemide con i rispettivi attributi divini, oppure della vergine cacciatrice Atalanta sfidata alla corsa dal suo futuro sposo Melanione, che vinse la gara lasciando cadere tre mele d’oro per distrarla.
Lastra B: Atalanta – Melanione o Apollo Artemide
Lastra C: il Giudizio di Paride
A destra il messaggero degli dèi Hermes, dalle ali variopinte e con in mano uno scettro, precede Hera, prima delle tre dee in lizza per scegliere la più bella tra loro. In origine le altre due dee (Atena e Afrodite) e il giovane Paride chiamato a giudicare erano raffigurati su due lastre adiacenti, purtroppo andate perdute.
Lastra C: Giudizio di Paride
Lastra D: due aruspici etruschi al lavoro
Un giovane sacerdote dai capelli lunghi ha appena completato un rito di divinazione osservando gli uccelli con il lituo (il bastone ricurvo che ora tiene sulla spalla) e sta comunicando la volontà degli dèi al suo compagno con la barbetta a punta, che si affretta verso destra tenendo in mano un ramoscello con dei frutti rossi.
Lastra D: Aruspici
Il “Viaggiatore etrusco” torna a casa
Il frammento dipinto riproduce il profilo di un giovane imberbe, a torso nudo, che rivolge lo sguardo in basso a sinistra con atteggiamento pensoso. I lunghi capelli rossi sono raccolti in robuste trecce che ricadono sulle sue spalle e sulla schiena, mentre la fronte è incorniciata da un’elaborata serie di riccioli bruni.
Viaggiatore etrusco
Sulla sommità del capo si trova un piccolo cappello a tesa di colore grigio: il cosiddetto petaso, tipico di viandanti e viaggiatori, trattenuto da un sottile laccio che pende sotto il mento. Un lungo bastone arancione è appoggiato alla spalla destra e quello che sembra un flauto, piuttosto danneggiato, è trattenuto sotto l’ascella. La cronologia si pone attorno al 500 a.C.
Una performance teatrale?
Alcuni indizi fanno pensare che l’abbigliamento del Viaggiatore sia in realtà un costume di scena. Suggeriscono tale ipotesi il doppio colore della capigliatura (che fa pensare a una parrucca), le dimensioni del copricapo (sensibilmente più piccolo del normale) e soprattutto la presenza del flauto, che potrebbe suggerire una performance rituale di musica e danza, del tipo che nell’antichità si chiamava ‘pantomima’.
Dichiara il direttore del Museo Archeologico Nazionale di Firenze, l’etruscologo Daniele F. Maras (nella foto sopra): «Grazie a iniziative come questa, che fa seguito a una breve anteprima nella primavera del 2024 a Vetulonia, si porta a compimento il ciclo della tutela per le quattro lastre. Solo così lo sguardo etereo di Pentesilea, l’esuberante vitalità della coppia in corsa, l’esplosione di colori delle ali di Hermes, i gesti enigmatici degli aruspici torneranno a svolgere la funzione per cui sono stati creati: comunicare con il pubblico e trasmettere la voce degli artisti del passato».
L’esposizione è il risultato della collaborazione tra Museo Archeologico Nazionale di Firenze e Direzione Generale Musei del Ministero della Cultura, il Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Roma della Guardia di Finanza – Sezione Tutela Beni demaniali e di interesse pubblico, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la provincia di Viterbo e per l’Etruria Meridionale, in accordo con la Direzione regionale Musei nazionali della Toscana.
Info: Museo Archeologico Nazionale di Firenze
tel. 055. 23575
man-fi@cultura.gov.it