Archeologia Viva n. 229 – gennaio/febbraio 2025
pp. 28-39
di Luca Peyronel e Fikri Kulakoğlu
Le recenti indagini dell’Università di Milano a Kültepe nel cuore dell’Anatolia scrivono la storia inedita di un florido regno durato cinquecento anni prima degli Ittiti e della sua grande capitale in stretti rapporti mercantili con gli assiri di Assur nella lontana Mesopotamia
La Cappadocia è associata a un paesaggio unico al mondo. La straordinaria conformazione geologica di pinnacoli in tufi vulcanici scolpiti dall’erosione – i famosi “camini delle fate” – è stata adattata dall’uomo, soprattutto durante l’epoca bizantina (a partire dal X secolo) quando nella roccia vennero scavate chiese splendidamente decorate.
Centinaia di migliaia di turisti ogni anno arrivano all’aeroporto di Kayseri per visitare luoghi dal fascino ancestrale, come il museo a cielo aperto di Göreme o la città sotterranea di Kaymaklı, e molti decidono di provare la mongolfiera per affacciarsi su questo fantastico connubio di storia e natura.