Nefertari. Regina immortale Rivivere l'antico Egitto

Archeologia Viva n. 229 – gennaio/febbraio 2025
pp. 8-17

di Donatella Avanzo e Silvana Cincotti

La tomba magnificamente dipinta della Grande Sposa Reale di Ramesse II è di nuovo chiusa per l’insostenibilità ambientale
delle visite

Intanto si è lavorato alla ricostruzione in scala 1:1 della sua sala più bella che viene presentata e resa accessibile in anteprima assoluta a “tourismA 2025” mentre si potranno respirare le fragranze ispirate alla regina

Nel deserto della sponda occidentale del Nilo, di fronte a Luxor, oltre la verde fascia dell’oasi fluviale, una serie di wadi ha scavato le nude rocce della montagna tebana, con un’orografia perfetta per la creazione di necropoli protette alla vista e con un numero limitato di vie d’accesso, dove troviamo la Valle dei Re e, poco lontano, la Valle delle Regine.

Il nome egizio di quest’ultima era Ta set neferu, “Il luogo della bellezza”. Nel corso del tempo nelle due valli sono state riportate alla luce molte tombe di membri delle famiglie reali del Nuovo Regno (1550-1069 a.C.), dai faraoni alle loro spose, ai principi e principesse.

Tra i primi esploratori europei in Egitto durante l’Ottocento ricordiamo il marsigliese Jean-Jacques Rifaud (1786-1852) che indagò l’antica Luxor per conto del console di Francia, il piemontese Bernardino Drovetti (1776-1852), i cui ritrovamenti sono oggi alla base della collezione del Museo Egizio di Torino. 

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