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Olanda: scoperte 400 monete romano-britanniche

27 gennaio 2025


È a tutti gli effetti una scoperta eccezionale quella avvenuta nella cittadina olandese di Bunnik, non lontano da Utrecht dove sono state trovate 404 monete d’argento e d’oro risalenti all’inizio dell’era volgare.

Il ritrovamento contiene una combinazione unica di monete romane e britanniche, sepolte nella regione al confine settentrionale dell’Impero Romano (il limes della Bassa Germania).
All’epoca, infatti, questa frontiera attraversava quelli che oggi sono i Paesi Bassi.

Scoperta eccezionale

Un tesoro di questo tipo non era mai stato scoperto prima nell’Europa continentale. Le più recenti di queste monete romane furono coniate negli anni 46-47, durante il regno dell’imperatore Claudio, quando le truppe romane attraversarono il Mare del Nord per conquistare la terra che chiamavano “Britannia”.

Monete diverse per diversi scopi

Quarantaquattro delle monete d’oro provengono infatti dall’odierna Gran Bretagna e recano l’iscrizione del re britannico Cunobelin. Le monete erano probabilmente state portate a Bunnik dopo le prime conquiste da parte dei soldati romani di ritorno dalla Britannia: erano la loro paga, mentre le monete britanniche erano il bottino di guerra.

Contesto storico e interpretazioni

Il ritrovamento di queste monete evidenzia l’importanza del limes della Bassa Germania per le invasioni romane della Britannia. Non solo questa frontiera fu il luogo dei preparativi per il primo passaggio nell’anno 43 d.C., ma si scopre anche che le truppe romane tornarono sulla terraferma attraverso il limes, portando con sé tutti i tipi di beni, comprese le monete britanniche.

Romane e britanniche

Questa collezione di monete è il più grande ritrovamento di questo tipo del periodo romano mai fatto nella provincia di Utrecht. Inoltre, è il primo nell’Europa continentale a contenere un mix di monete romane e britanniche. Solo in Gran Bretagna è stato scoperto un tesoro simile.

Anche il luogo è inedito

Il ritrovamento di Bunnik  è avvenuto nella regione della frontiera romana, ma al di fuori dei principali siti romani conosciuti come il forte Traiectum (Utrecht) e l’Ulpia Noviomagus (Nijmegen). Perché furono probabilmente sepolti nel 47 d.C. o poco dopo non lo sappiamo. Potrebbero essere stati nascosti con l’idea di dissotterrarli in un secondo momento. Oppure potrebbero essere stati un’offerta, forse per ringraziare gli dèi per un ritorno sano e salvo dalla battaglia.

Effigi di Cunobelin e Claudio

Le monete d’oro della Gran Bretagna sono chiamate stateri. Non sono di oro puro, ma di una lega di oro, argento e rame. Furono coniate tra il 5 e il 43 d.C. circa, durante e poco dopo il regno del re britannico Cunobelin, e fino alle prime conquiste romane. Il nome di Cunobelin appare in latino sulle monete: CVNO[BELINVS]. Le monete romane recano i ritratti dei sovrani e degli imperatori romani. I più recenti di questi, sia in argento che in oro, riportano il ritratto dell’imperatore Claudio.

D’oro e d’argento

In totale sono state trovate di 72 monete romane d’oro conosciute come aurei, risalenti al periodo tra il 19 a.C. e il 47 d.C. Due delle monete d’oro sono state coniate con lo stesso timbro e risultano inutilizzate: non mostrano segni di usura. Si ritiene probabile che il proprietario le ricevette da uno stock di monete appena coniate.

La maggior parte degli esemplari romani, 288 di essi, sono d’argento. Questi denari furono coniati tra il 200 e il 47 a.C. Includono reperti speciali, come monete dell’epoca di Giulio Cesare e una moneta raffigurante Juba, il re di Numidia nell’Africa nord-occidentale (l’attuale Algeria).

Scopritori appassionati di metal detector

A rinvenire le monete sono stati i due appassionati di metal detector Gert-Jan Messelaar e Reinier Koelink. Dopo che il ritrovamento è stato formalmente segnalato alla Ufficio per l’Archeologia del Patrimonio Paesaggistico di Utrecht, l’archeologo Anton Cruysheer ha esaminato le monete che in seguito sono state restaurate.

Ora visibili a tutti 

Per comprendere meglio l’area intorno al sito del ritrovamento e il motivo per cui le monete sono state sepolte lì, l’Agenzia Nazionale per il Patrimonio Culturale ha condotto uno scavo, in collaborazione con i due scopritori. Acquisite dal Rijksmuseum van Oudheden (il Museo Nazionale Olandese delle Antichità) sono entrate a far parte della mostra permanente “I Paesi Bassi in epoca romana”.