3 febbraio 2025
di Maria Concetta Parello
Fino al prossimo 18 maggio il Museo archeologico “Pietro Griffo”, nel cuore della Valle dei Templi, in occasione di Agrigento Capitale della Cultura, ospita una mostra dal titolo “Da Girgenti a Monaco da Monaco ad Agrigento. Il ritorno dei vasi del ciantro Panitteri”.
Dopo duecento anni infatti tornano da Monaco, dove sono esposti, dieci capolavori dell’arte vascolare greca, oggi di proprietà dello Wittelsbacher Ausgleichsfonds, che furono venduti da Giuseppe Panitteri, ciantro della cattedrale di Agrigento a Ludwig di Baviera, attraverso l’architetto tedesco Leo von Klenze nel 1824.
Correvano gli anni del Gran Tour
L’episodio si colloca nel momento in cui Akragas si apre ai visitatori del Gran Tour che attraverso i loro resoconti e le loro rappresentazioni diffondono la conoscenza di un sito straordinario le cui emergenze monumentali diventano il punto di partenza per importanti riflessioni sull’ordine dorico. I templi e il paesaggio della «più bella tra le città dei mortali» entrano presto a far parte dell’immaginario collettivo e diventano uno dei principali attrattori per i viaggi “di formazione”.
Tra i tanti che vennero ad Agrigento, Leo von Klenze appunto, architetto tedesco alla corte di Ludwig I di Baviera, si rese protagonista dell’acquisto di una straordinaria collezione composta da 47 vasi, la cui magnificenza fu descritta in una lettera inviata dall’architetto all’allora principe in questo modo: «rappresenta, tra i vasi, quello che tra le sculture rappresentano le statue di Egina».
L’acquisto della collezione Panitteri diede l’avvio alla raccolta vascolare della casa reale di Baviera. Dopo questo primo lotto Ludwig, divenuto re, continuò ad acquistare da collezionisti privati, vasi che provenivano prevalentemente dall’Italia meridionale fino a formare una delle collezioni più prestigiose al mondo. La raccolta akragantina dunque ebbe un effetto straordinario anche sul gusto estetico del re che fino a quel momento non aveva nutrito alcun interesse per l’arte vascolare, nonostante il Winckelmann, la sua guida, ne avesse sottolineato l’importanza.
La mostra
Il percorso espositivo della mostra si sviluppa in quattro momenti. All’inizio viene presentato il luogo in cui si trovava la collezione, ovvero la villa del Panitteri, ricordata nei resoconti dei viaggiatori come una sorta di galleria d’arte dove gli ospiti erano ricevuti dal padrone di casa con grande magnificenza. Segue uno spazio dedicato ai protagonisti della vendita della collezione , ovvero i due tedeschi, Ludwig di Baviera e Leo von Klenze e gli italiani Giuseppe Panitteri e Raffaello Politi, che ebbe un ruolo di intermediario nelle lunghe e complesse trattative per la compravendita.
Gli archeologi Jorg Gebauer e Maria Concetta Parello
Scene mitiche ed eroiche
Segue uno piccolo spazio in cui è possibile vedere un documentario sulla mostra o accedere a contenuti supplementari attraverso un tavolo touch superato il quale si arriva alla grande sala dei vasi la cui narrazione intreccia il linguaggio della pittura vascolare con quello della letteratura classica occidentale. A fianco del singolo vaso, insieme alla didascalia tradizionale, sui pannelli vengono narrate le storie rappresentate sui vasi, alcune delle quali davvero molto note, come quella di Odisseo che esce dall’antro di Polifemo legato al caprone o quella di Aiace che porta sulle spalle il corpo di Achille, ucciso da Paride durante la guerra di Troia.
Tra i vasi in mostra ricordiamo ancora il famoso psykter a figure rosse attribuito al pittore di Pan sul quale è rappresentato un mito piuttosto raro, quello della contesa tra Ida e Apollo per Marpessa, che preferisce invecchiare insieme ad un mortale, il marito Ida, piuttosto che vivere infelice accanto ad un eterno giovane come Apollo, e, ancora, il kalathos, attribuito al pittore di Brygos, con Alceo e Saffo colti in uno scambio poetico e musicale: entrambi hanno appena cominciato a suonare il loro bàrbiton, uno speciale strumento a sette/otto corde, e reggono il plettro in mano. Alceo ha già iniziato a cantare, come indica la sequenza di vocali inscritte (OOOOO) che fuoriescono dalla sua bocca. Saffo, assorta, è in attesa di rispondere al canto del poeta.
Info: 0922.401565
Maria Concetta Parello
funzionaria archeologa
Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento
Foto © Angelo Pitrone