7 febbraio 2025
Non solo treni sulla nuova linea dell’alta velocità Napoli-Bari. Nel corso dei lavori per la realizzazione della tratta che collegherà il capoluogo campano con quello pugliese, è riemerso un vero tesoro archeologico.
Tra le province di Napoli, Caserta e Benevento sono tornati alla luce: un villaggio dell’età del Rame in località Gaudello, un tratto di basolato dell’antica via Appia nel comune di Maddaloni, un santuario di epoca ellenistico-romana, ricco di materiale votivo, in località Ponte.
Sono solo alcuni dei ritrovamenti archeologici, presentati oggi nella sala Claudia Sottile della stazione di Napoli Afragola, rinvenuti durante i lavori effettuati lungo le tratte Napoli-Cancello, Cancello-Frasso e Telese-Vitulano.
Tra le altre novità anche una villa romana esposta nella sua interezza riemersa nel comune di Solopaca e numerose sepolture di cultura campana con ricchi corredi funerari, oltre a monete, oggetti e statuine in terracotta.
«Di particolare interesse – dichiara il Soprintendente Mariano Nuzzo – sono le tracce degli abitati e delle necropoli, databili tra la fine dell’età del Rame e le prime fasi del Bronzo Antico, in località Gaudello ad Acerra, con capanne e arredi perfettamente conservati e sepolture».
Sensazionale anche il rinvenimento di una porzione integra dell’antica Via Appia, che attraversava il suburbio della città di Calatia (attuale Maddaloni), in direzione della Statio ad Novas (S. Maria a Vico), con tombe a fossa semplice o copertura a cappuccina, che testimoniano pratiche funerarie come la cremazione e l’inumazione.
E ancora. Una villa romana, a Solopaca, è stata messa in luce durante le indagini archeologiche preventive, nel suburbio dell’antica città di Telesia: era circondata da terreni coltivati per la produzione di vino e olio.
Concludono la carrellata i resti di un santuario dedicato a diverse divinità a Ponte (BN) con numerosi e diversificati oggetti votivi.
Foto: ©Giovanni Genova