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Necropoli preromana nel centro storico di Trento

12 febbraio 2025


Eccezionale ritrovamento archeologico nel centro storico di Trento. La storia più antica della città si arricchisce di una nuova, avvincente pagina grazie alla recente scoperta di una necropoli monumentale di epoca preromana messa in luce dagli archeologi in via Santa Croce. Il ritrovamento è avvenuto a seguito dell’attività di tutela preventiva condotta dalla Soprintendenza per i beni e le attività culturali della Provincia autonoma di Trento in occasione dei lavori di restauro e riqualificazione di un edifico storico.

200 tombe grazie all’alluvione

L’importante contesto funerario è rimasto perfettamente conservato attraverso i millenni grazie agli episodi alluvionali che hanno sigillato il deposito archeologico. La necropoli, che si è sviluppata sulla porzione mediana del conoide alluvionale del torrente Fersina, è venuta in luce a una profondità di circa 8 metri rispetto all’attuale quota di via Santa Croce, al di sotto di livelli di frequentazione storica, medievale e di epoca romana. Le ricerche archeologiche, tuttora in corso, hanno consentito di mettere in luce 200 tombe, complete di prestigiosi corredi, caratterizzate dal rito della cremazione indiretta, che rappresentano soltanto una parte di quelle potenzialmente conservate nel sottosuolo ancora da indagare.

Una rarità nel contesto alpino

La scoperta della necropoli monumentale di via Santa Croce apre nuovi scenari e suggestive ipotesi interpretative per la ricerca archeologica, considerata la sua collocazione nel centro storico di Trento e la rarità di questa tipologia di contesti nel territorio dell’arco alpino. Solleva inoltre articolate e complesse problematiche circa le modalità di autorappresentazione in ambito funerario del gruppo sociale di appartenenza di cui, al momento, resta ignoto il contesto insediativo.

 Un po’ di storia…

Nei primi secoli del I millennio a.C. il paesaggio di quest’area della città era caratterizzato dalla presenza dell’ampio alveo del torrente Fersina solcato da una rete di canali torrentizi che si intrecciavano tra loro, separati da barre sabbiose o ghiaiose a carattere temporaneo. In un’area marginale dell’alveo soggetta a periodiche esondazioni è sorta la necropoli monumentale della quale sono state documentate più fasi di frequentazione nel corso della prima età del Ferro (IX-VI sec. a.C.). Il contesto funerario doveva essere posto tra due canali che si potevano attivare in caso di fenomeni di piena.

Gruppi sociali ben definiti

La caratteristica principale della necropoli, che la configura come un complesso palinsesto monumentale è la presenza di stele funerarie infisse verticalmente con funzione di segnacolo che raggiungono i 2,40 m di altezza, organizzate in file subparallele con direzione principale Nord-Sud. Ogni stele delimita a ovest la tomba principale in cassetta litica coperta da una struttura a tumulo, attorno alla quale si sviluppa nel corso del tempo una densa concentrazione di tombe satelliti. I corredi funerari messi in luce risultano particolarmente ricchi e rappresentano gli indicatori per definire identità, ruoli e funzioni del gruppo sociale di appartenenza. Particolarmente significativa è la presenza di reperti in metallo rappresentata da armi ed elaborati oggetti di ornamento con inserzioni in ambra e pasta vitrea che attestano l’esistenza di influssi e strette relazioni culturali con gli ambienti italici.