Alla scoperta dell’antica Narona Romanità in Croazia

Alla scoperta dell’antica Narona

Archeologia Viva n. 140 – marzo/aprile 2010
pp. 20-30

di Hrvoje Manenica

Collegata alla costa orientale dell’Adriatico dalle acque navigabili della Neretva e vera porta d’accesso verso l’interno balcanico questa antica città della Dalmazia

Essa ci ha lasciato uno dei monumenti più amati nel mondo romano: un tempio dedicato ad Augusto con i simulacri dei personaggi della casa imperiale al suo interno

La valle della Neretva (greco Naron, latino Naro) è la via naturale che dall’Adriatico porta verso l’entroterra della Dalmazia, in Erzegovina e Bosnia, e oltre verso l’Europa centrale e orientale. Così era anche nell’antichità.

Il trasporto di cose e persone si svolgeva risalendo il fiume per una ventina di chilometri fino al punto in cui non era più agibile per le imbarcazioni; quindi si proseguiva per vie terrestri. In chiave marittima e militare si tratta di un ambiente ideale per trovare rifugio dal maltempo o dalle navi nemiche, ma anche per la penetrazione degli eserciti all’interno della regione.

Dove finiva il tratto navigabile della Neretva e iniziava la via terrestre, si sviluppò già dal V sec. a.C. un emporio greco-illirico – mentre altre colonie greche venivano fondate sulla costa e le isole della Dalmazia – divenuto in seguito una colonia romana: nacque così Narona, una delle città antiche più importanti della costa adriatica orientale.

La città si estendeva a ventaglio dalla cima alle falde di una collina di modesta altitudine (58 metri), fortificata con mura e torri, tranne che nella parte orientale dove era naturalmente difesa da un ramo della Neretva. All’inizio (IV-III sec. a.C.) Narona è un insediamento illirico, con un certo numero di greci e popolazione ellenizzata. Non sappiamo a quali prodotti del territorio i mercanti fossero interessati.

Plinio il Vecchio nel I sec. d.C. scrive che sulle rive della Neretva cresceva la migliore qualità di giaggiolo e questo fa pensare che i fabbricanti ellenici di profumi, e più tardi anche quelli romani, acquistassero qui il prodotto.

L’emporio greco-illirico sorgeva proprio all’apice della lunga foce della Neretva, nello stesso luogo dove, negli ultimi decenni del I sec. a.C., sorgerà il foro di Colonia Iulia Narona. […]