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Padova: nella necropoli anche un cavallo

23 maggio 2025


A Padova, durante i lavori per l’ampliamento del polo didattico universitario, una nuova incredibile scoperta va ad aggiungersi a quella di qualche anno fa quando erano riemerse 220 tombe di epoca romana. Le indagini archeologiche in sono eseguite sotto la direzione della Soprintendenza ABAP di Padova.

Indietro nel tempo

Questa volta mentre le ruspe lavoravano alla ristrutturazione di altre palazzine universitarie attigue, sono tornate alla luce una decina (per ora) di tombe databili all’età protostorica. 

La cronologia verrà precisata dallo studio analitico dei materiali datati, ma preliminarmente sembra risalire a un arco temporale ampio, dal VI-V sec. a.C. fino alla romanizzazione.

A oggi, le tombe individuate, sono una decina, tra le quali vi è una prevalenza di sepolture “a dolio” – grandi contenitori fittili che contenevano il vaso ossuario e il corredo funebre – ma anche casse di legno e cassette litiche.

E spunta anche un cavallo

Tra i ritrovamenti più sorprendenti, la sepoltura di un cavallo, animale dall’importante significato simbolico e rituale. In questo caso una sola inumazione in nuda terra accompagnava un dolio di imponenti dimensioni. Questo e altri doli sono stati prelevati e portati in laboratorio per procedere col micro-scavo del contenuto e successivamente con il restauro e la valorizzazione.

Anche tombe per i ricchi

La tomba a oggi più ricca, contenuta all’interno di una grande cassa lignea quadrangolare, è caratterizzata da un ricco corredo di almeno 36 reperti, tra cui due vasi ossuari, numerosi elementi fittili di varie fogge e alcuni elementi in bronzo e in ferro, che denotano un livello sociale elevato.

Commenta il soprintendente Vincenzo Tiné: «Questa nuova necropoli Nord ci consente di accertare che i limiti della città veneta coincidono sostanzialmente con quelli della città romana, chiarendo definitivamente la straordinaria dimensione urbana della Prima Padova».

Al sopralluogo congiunto sul sito dello scavo hanno partecipato la Rettrice dell’Università di Padova Daniela Mapelli con la Prorettrice per la Cultura,  Monica Salvadori (archeologa) e il Dirigente Tecnico dell’Università di Padova e responsabile dei lavori l’ architetto Giuseppe Olivi.