Incontro con Emanuele Greco La voce della storia

Archeologia Viva n. 139 – gennaio/febbraio 2010
pp. 74-75

Intervista di Giulia e Piero Pruneti

«La scuola di Atene ha rischiato di chiudere: un regalo tutto italiano per i suoi cento anni di vita»

«Il legame con la Grecia è fondante per la coscienza occidentale»

«A Lemno si cercavano gli Etruschi e abbiamo scoperto il più antico abitato preistorico d’Europa»

«Atlantide è la metafora dell’impero marittimo di Atene»

Incontriamo Emanuele Greco… In pochi casi come questo il nome fa la persona. Nato a Taranto, ordinario di Archeologia della Magna Grecia all’Orientale di Napoli e dal Duemila direttore della Scuola archeologica italiana ad Atene. Grande studioso, simpatico e terribile polemista, in tal caso ricorrendo brillantemente a maschera e dialetto napoletani.

Muove i primi passi sul campo sotto la direzione di Mario Napoli, a Velia e a Paestum, a Moio della Civitella, poi a Metaponto con Dinu Adamesteanu, in calabria a Crotone, Sibari, a Laos. In Grecia a Itanos, Efestia e Thouria.

In particolare a Paestum, con Dinu Thedorescu, Marina Cipriani e una schiera di giovani collaboratori, avvia importanti ricerche, pubblicate nei quattro volumi monografici Poseidonia-Paestum; a Sibari l’area di Casa Bianca dell’antica città viene indagata dalla Scuola di Atene insieme a un’équipe ellenica composta da archeologi provenienti dall’Acaia, la stessa regione da cui vennero i fondatori della città sulla costa ionica alla fine dell’VIII sec. a.C.; infine, a Efestia, impegnato nello scavo delle mura arcaiche delle città e dell’insediamento miceneo, e a Thouria, in Messenia, dove ha aviato nuove ricerche della Scuola di Atene, continuando a coordinare quelle tradizionali nell’isola di Creta (Gortyna e Festos). È autore di oltre duecento pubblicazioni […].

Partiamo dalla cronaca. Tempo fa qualcuno ha pensato che la Scuola archeologica italiana ad Atene sia un ente inutile…
Negli ultimi dieci anni ci sono stati diversi tentativi di chiudere la Scuola. Quando governava il centrosinistra gli attacchi venivano da destra ma anche dall’interno, oggi arrivano da qualche scriteriaro giornalista. Mi sembra chiaro che le liste degli enti da chiudere vengono compilate da funzionari ministeriali particolarmente ignoranti. Questi ricevono l’ordine di tagliare e mi immagino con quale coscienza e lungimiranza svolgano il loro lavoro.
L’ultima volta siamo stati salvati da un membro del consiglio dei ministri, che conoscendo per l’appunto la Scuola di Atene, ne ha evitato la soppressione. Sarebbe stato un bel regalo per il centesimo anniversario della nostra istituzione! […]