La grande necropoli di el-Hawawis Taccuino di viaggio

Egitto. Necropoli di el-Hawawis

Archeologia Viva n. 139 – gennaio/febbraio 2010
pp. 68-70

di Maurizio Zulian

Sui fianchi della montagna di roccia che strapiomba sulla valle del Nilo si aprono le tombe di dignitari delle prime dinastie egizie

Nessuno le aveva più visitate dopo che vennero scoperte…

Sulla cartina tanti punti neri con una lettera e un numero: sono i riferimenti di una delle innumerevoli mappe approntate nel tempo dagli archeologi che, identificandole con lettere dell’alfabeto, hanno suddiviso le aree della montagna di el-Hawawis dove in varie epoche sono stati scavati gli ipogei egizi ora contrassegnati da un numero.

Guardo la mappa nell’austero ufficio di Gamal Nasser Youssef, direttore delle Antichità di Akhmin, città vicino a Sohag sede del Governatorato.

Nelle due visite precedenti non siamo riusciti a localizzare alcuni ipogei, perciò questa volta mi accompagnerà personalmente lui, il direttore: conosce bene l’area ed è in grado di rilevare sul terreno l’esatta ubicazione delle tombe, avendo collaborato negli scorsi anni Ottanta e Novanta con l’egittologo australiano Naguib Kanawati (Macquire University di Sidney), che ha studiato e in parte restaurato le tombe di el Hawawis.

La necropoli – che prende nome dal vicino villaggio sorto ai margini della terra coltivata – era il luogo di sepoltura dell’antica città di Ipu o Ken-Min, la Panopolis dei greci, i quali avevano assimilato Pan a Min, la principale divinità egizia del luogo.

L’attuale Akhmin, sulla riva destra del Nilo, cinquecento chilometri a sud del Cairo, si è sovrapposta ai resti antichi. […]