Gli Egizi e i doni del Nido Capire l'Egitto

Archeologia Viva n. 232 – luglio/agosto 2025
pp. 32-39

di Paolo Marini

Nonostante le distruzioni degli uomini e del tempo l’immenso patrimonio che sopravvive dell’antico Egitto ci consente di ricostruirne la storia e anche di entrare nella vita e nelle credenze di una civiltà durata oltre tre millenni: ce ne parla una mostra in corso a Ragusa

La storia della Terra dei faraoni ha convenzionalmente inizio sullo scorcio del IV millennio a.C., quando Narmer (3150-3125 a.C.) riesce a unificare l’Alto e il Basso Egitto (rispettivamente il sud e il nord), composti da un complesso mosaico di comunità che orbitano più o meno indipendentemente lungo le rive del Nilo, sancendo l’inizio di quel periodo storico che gli egittologi chiamano Protodinastico (3150-2650 a.C.).
Segue una parabola lunga circa tre millenni che il sacerdote egizio Manetone (III sec. a.C.) divide in trenta dinastie.

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