Memoria e identità dei Popoli Futuro del passato

Archeologia Viva n. 234 – novembre/dicembre 2025
pp. 72-73

di Laura Zani

Il ruolo dei musei nella salvaguardia del patrimonio culturale in aree di crisi è di estrema attualità per le distruzioni prodotte dalle guerre in corso e in particolare nella Striscia di Gaza 

Il patrimonio è sempre stato “vittima collaterale” nei conflitti. Ma oggi è diventato un vero e proprio bersaglio per la sua capacità di veicolare il senso di appartenenza di un popolo. «Ognuno porta in sé un patrimonio intangibile», ha sottolineato Krista Pikkat, direttrice dell’Entità Cultura ed Emergenze dell’Unesco, alla conferenza “Protecting Heritage: from crisis to peace”, organizzata di recente a Ginevra da ALIPH (Alliance Internationale pour la Protection du Patrimoine) e dalla Confederazione Svizzera.

Valéry Freland, direttore esecutivo di ALIPH, ribadisce: «Il patrimonio può essere un elemento di discordia, perché espressione di una storia che si rifiuta, ma anche un vettore di pace. Impegnarsi nella sua protezione è fiducia nel domani».

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