Archeologia Viva n. 234 – novembre/dicembre 2025
pp. 66-70
di Massimo Perna
L’apposizione di semplici sigillature in argilla sui contenitori di beni alimentari immagazzinati dall’autorità e poi redistribuiti si rivela come uno dei sistemi più funzionali per il controllo delle risorse
La civiltà minoica si sviluppa a Creta e nell’Egeo fra il 3000 e il 1450 a.C. Il momento di massimo splendore, la cosiddetta Fase Palaziale (2000-1450 a.C.), si distingue per i suoi imponenti edifici. Questi, insieme ai nuraghi della Sardegna, rappresentano le strutture architettoniche di maggior rilievo in Europa durante tutta la media età del Bronzo. I palazzi minoici di Cnosso, Mallia, Festo e Petràs sono centri di potere a capo di territori di cui gestiscono le risorse.
A Creta la comparsa dei palazzi corrisponde grosso modo a quella della scrittura, intorno al 2000 a.C.: le grandi quantità di beni, che dalle coltivazioni affluivano ai luoghi del potere, dovevano essere gestite e rendicontate in maniera puntuale, per cui la scrittura trova la prima ragion d’essere proprio nella funzione amministrativa.
