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Aquileia: riaffiora il “tappeto fiorito”

22 dicembre 2025


Una “riscoperta” di eccezionale importanza a due passi dal foro di Aquileia. Nel giardino dell’ex caserma dei Carabinieri, recentemente acquisita da Fondazione Aquileia, è riapparso il mosaico del “tappeto fiorito”, una delle espressioni più raffinate dell’arte musiva aquileiese. È successo nel corso dei lavori preliminari per la ristrutturazione dell’edificio, destinato a campus-foresteria per quanti sono impegnati in scavi e ricerche nel sito della città antica. La Fondazione sta quindi predisponendo il progetto di copertura del mosaico, in stretta collaborazione con la SABAP per il FVG, in modo che la splendida superficie possa presto essere ammirata dai visitatori.

Raffinata composizione floreale

Il mosaico fu scoperto tra il 1962 e il 1963 grazie alle indagini svolte dalla Soprintendenza e dirette da Luisa Bertacchi, all’epoca direttrice del Museo nazionale di Aquileia, appunto durante la costruzione della caserma dei Carabinieri. L’eccezionale scoperta comportò l’arretramento dell’edificio rispetto al progetto originario.

Il direttore della Fondazione, Cristiano Tiussi, e il funzionario della SABAP, Serena Di Tonto, sullo scavo. (Foto Calosi)

Il grande mosaico (ben 76 metri quadrati di estensione) è caratterizzato da un riquadro centrale con una pregevole e originalissima composizione di fiori a tessere di molteplici colori (da cui il nome di “tappeto fiorito” assegnatole dalla stessa Luisa Bertacchi). Dopo le indagini il pavimento fu ricoperto per preservarlo da possibili danni. Così la sua attuale riscoperta ce lo ha restituito perfettamente conservato.

Capolavoro del IV secolo

Cristiano Tiussi direttore Fondazione Aquileia: «La rimozione dell’interro, eseguito dagli archeologi Massimo Calosi e Massimo Fumolo sotto la direzione della Soprintendenza, ci ha restituito una superficie musiva in ottime condizioni, sebbene siano passati 62 anni dalla sua scoperta. A noi può sembrare incredibile, ma questo mosaico fu a un certo punto coperto, e quindi protetto, da un nuovo piano pavimentale. Nelle indagini attuali per la prima volta abbiamo potuto accertare la quota molto elevata del mosaico del “tappeto fiorito”, che pare compatibile con una sua datazione al IV secolo».

L’ex caserma dei Carabinieri ad Aquileia e il mosaico appena scoperto. (Foto Bergomas)

Tutela lungimirante

Roberto Micheli, funzionario della SABAP per il FVG: «È doveroso sottolineare l’opera di Luisa Bertacchi, che con le sue indagini cdegli anni ‘60 portò alla luce il mosaico del “tappeto fiorito” e impose l’arretramento della caserma dei Carabinieri per garantirne la conservazione. Fu lei ad avere la lungimirante intuizione di realizzare trincee esplorative nell’adiacente area del Fondo Cassis, dimostrando la presenza di importanti resti archeologici. Questa azione permise di bloccare una lottizzazione residenziale già pianificata, anche grazie all’intervento di Franco Marinotti, presidente della Snia Viscosa e dell’Associazione Nazionale per Aquileia, che anticipò i fondi per l’acquisto dei terreni da parte dello Stato. Se oggi possiamo ammirare questi splendidi manufatti e restituirli alla comunità di Aquileia, lo dobbiamo alla fondamentale azione di tutela di queste persone».


In apertura: particolare della composizione floreale del mosaico del “tappeto fiorito”.(Foto Bergomas)