Archeologia Viva n. 235 – gennaio/febbraio 2026
pp. 60-70
di Wojciech Ejsmond, Marzena Oźarek-Szilke, Stanislaw Szilke, Wojciech Świerkocki
a cura di Sabina Malgora
Una mummia egizia non sempre si rivela per quello che sembra a un esame obiettivo dal momento che già in epoca antica – ma poi nel corso dei secoli e soprattutto quando in Europa esplose l’egittomania – i sarcofagi e i loro contenuti vennero manipolati senza alcun riguardo: il racconto emblematico delle mummie del Museo Nazionale di Varsavia
La storia della collezione egizia di Varsavia sembrerebbe poco significativa se paragonata a quelle di più celebri istituzioni come il British Museum, il Louvre o il Museo Egizio di Torino. Ma non è proprio così. È vero che la maggior parte dei documenti sulle provenienze dei reperti egizi custoditi nel Museo archeologico della capitale polacca è andata perduta durante le insurrezioni e le guerre che hanno devastato la città.
Tuttavia, le mummie egizie di Varsavia hanno a lungo attirato l’attenzione dei media catturando l’immaginazione della gente. Grazie a questo interesse e agli studi che ne sono seguiti, parti delle loro vicende possono essere ricomposte: dalle presunte falsificazioni alle mistificazioni sul sesso, fino alle identità sorprendentemente ricostruite. Vediamo qualche caso.
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