Incontro con Umberto Curi La voce della storia

Archeologia Viva n. 137 – settembre/ottobre 2009
pp. 72-74

Intervista di Giulia e Piero Pruneti

«La filosofia non serve nel senso che non è serva»

«Ruolo del filosofo è sottolineare i limiti della condizione umana»

«Se anche ci fosse pervenuto il solo mito di Prometeo capiremmo l’antichità classica»

«L’eros è un impulso costruttivo che ci spinge a superare le nostre deficienze»

«Per Platone la politica ci è stata donata 
da Dio»

«Con il ventunesimo secolo è arrivato il momento di pensare»

Se non ci sei abituato, parlare con un filosofo crea una certa ansia. Il termine è altisonante, oggi più di ieri, perché sempre meno troviamo il tempo di passeggiare e discutere”. Una cosa è certa. Non si possono affrontare temi di natura filosofica con l’orologio alla mano. È il motivo per cui i filosofi non vanno bene nei salotti televisivi, basati su botta e risposta, frasi ad effetto o, peggio, parlare sopra l’interlocutore, urlare.

Tutto questo cosa ha a che vedere con chi vuole riflettere onestamente sul senso della vita, sull’essenza dell’uomo oppure anche sulle dinamiche della società in cui viviamo, sulle nostre identità civili?

Poi quando ci parli, con un filosofo, l’ansia passa subito – almeno così è successo con Umberto Curi – perché ti accorgi che si può parlare di tutto abbassando le difese dei punti di vista precostituiti, partendo dagli aspetti più semplici dell’esistenza e non dai massimi sistemi, a cui si arriverà comunque.

Poi la filosofia ha un vantaggio: non richiede un titolo di studio, ma solo una tensione interiore verso la ricerca e una onestà di fondo. Curi ha un grande culto per Platone, lo cita spesso, ad esempio parlando dei falsi filosofi, di cui è sempre stato pieno il mondo: «hanno soltanto una verniciatura di formule, come la gente abbronzata dal sole… A questa gente bisogna mostrare cos’è davvero lo studio filosofico, e quante difficoltà presenta, e quanta fatica comporta» (Platone, Lettera settima). Umberto Curi è ordinario di Storia della Filosofia a Padova.

Da oltre trent’anni ha avviato un fecondo sodalizio con Massimo Cacciari all’insegna di un impegno teoretico rigoroso ispirato alla massima autonomia del lavoro intellettuale e che tuttavia non esclude la partecipazione civile e politica.

Nella più matura attività di ricerca di Curi si possono individuare tre fondamentali centri d’indagine: la riflessione sul nesso politica-guerra lungo la linea che unisce Eraclito a Heidegger; la narrazione, intesa come mythos, ma concepita anche come opera cinematografica; la meditazione su alcuni temi di fondo dell’interrogazione filosofica, quali l’amore e la morte, il dolore e il destino. […]