Nag el Deir e Nag el Mashayikh. Tombe nella grande falesia Taccuino di viaggio

egitto. Nag el Deir e Nag el Mashayikh. Tombe nella grande falesia

Archeologia Viva n. 137 – settembre/ottobre 2009
pp. 68-70

di Maurizio Zulian

Ecco la quinta tappa di uno straordinario viaggio in Egitto che tutti vorremmo fare: siti protetti e chiusi al turismo dove le porte si aprono solo per il nostro inviato speciale

A sirene spiegate l’auto della polizia ci precede a zigzag nell’infernale traffico mattutino lungo la strada “agricola”, tra il Nilo e un canale scavato ai piedi della grande falesia del deserto orientale (arabico).

Qualche mese fa percorrevo lo stesso itinerario – siamo sulla riva destra del fiume – per visitare la necropoli di Nag el Deir che si estende per alcuni chilometri tra Cheik Farag a nord e Mashayikh a sud.

In quest’area, di fronte a Girga che è sull’altra sponda, la catena arabica è molto alta e a ridosso del Nilo, cosicché tra Akhmin e Nag el Mashayikh dove sono diretto la fascia di terra coltivabile è molto stretta.

Nag el Deir è la necropoli della città di This o Thinis, capitale dell’VIII nomo dell’Alto Egitto (Ta wr, la Terra Eccelsa), da cui dipendeva anche la necropoli di Abido. La maggior parte delle tombe sono databili all’Antico Regno (2575-2150 a.C.), al Primo Periodo Intermedio (2150-1994 a.C.) e al Medio Regno (1994-1650 a.C.).

Meru, Tjemereri, Tuau sono i nomi di alcuni proprietari delle eterne dimore; qui i più importanti personaggi inumati sono Gran Profeti di This. Una divinità locale era la dea leonessa Mehet, paredra di Onuris, il cui nome significa “Colui che riporta ciò che è lontano”.

Essa era uno degli aspetti locali della piena del Nilo e alla sua ricerca partì dal Delta il compagno Onuris per ordine del grande Ra. In questo luogo è stata scoperta una necropoli di pesci dedicata a Mehet e ciò fa ritenere che si trattasse del sito di Lepidotonpolis, ‘città del lepidote’, cara alla dea.

Le molte tombe rupestri di Nag el Deir conservano decori con i colori originali e sono in attesa di restauro. […]