Ultimi neandertal, primi Archimede Obiettivo su…

Ultimi neandertal, primi Archimede

Archeologia Viva n. 137 – settembre/ottobre 2009
pp. 64-67

di Marco Peresani

Dopo una lunga “stagnazione” culturale gli ultimi neandertaliani ci hanno lasciato prove di nuove impensabili abilità

Ma dopo centinaia di migliaia di anni la specie era ormai condannata dalle superiori capacità di adattamento dell’Uomo moderno

Di notevole portata e grande fascino è la storia più recente della lunga evoluzione umana, quella che riguarda direttamente la nostra specie (Homo sapiens o Uomo anatomicamente moderno, con cui prende avvio il Paleolitico superiore) e il suo successo adattativo, che prese definitivamente corso durante l’espansione al di fuori dall’Africa attorno a 60-50mila anni fa, investendo l’Asia sud-orientale e l’Australia e, attorno a 40mila anni fa, le regioni dell’Eurasia e dell’Africa mediterranea.

L’Europa, che per centinaia di migliaia di anni, nel Paleolitico medio, era stata abitata dai cacciatori neandertaliani, nel “breve” arco di cinquanta secoli venne percorsa dai primi uomini moderni.

Il fenomeno coincise con l’attenuarsi delle condizioni fredde e aride del primo Pleniglaciale, con il sensibile miglioramento delle condizioni ambientali, ma anche con una certa instabilità climatica, ritenuta da molti una delle cause del decremento demografico neandertaliano. […]