Cosenza: cuore antico del sud Fra Tirreno e Jonio

cosenza

Archeologia Viva n. 137 – settembre/ottobre 2009
pp. 20-30

di Cinzia Ossequio; schede di Maria Cerzoso ed Emanuele Giacoia

Da capitale dei Bruzi a colonia romana a roccaforte degli Svevi…

La lunga storia di questa città interna della Calabria ci parla di un incontro plurimillenario di civiltà che ha trovato nella valle del Crati una favorevole via di transito e sul colle Pancrazio un formidabile luogo d’insediamento

Quando la popolazione italica dei Bruzi (Brettíoi per i Greci, Brettii o Bruttii per i Romani) scelse Cosenza come sua metropolis (capitale) fu certamente influenzata dalla favorevole posizione del colle Pancrazio, un pianoro naturalmente fortificato, in posizione dominante sulla valle del Crati alla confluenza del Busento, tra gli alti contrafforti della Catena Costiera e la Sila, che veniva quindi a trovarsi al centro di importanti vie di comunicazione e di scambio col resto della Calabria e della Penisola.

Dagli autori antichi sappiamo che il centro brettio sul colle Pancrazio già dal IV sec. a.C. prevalse sui villaggi circostanti, tanto da accogliere nel 331 a.C. una parte delle spoglie del nemico vinto, Alessandro il Molosso: segno inequivocabile della centralità di questo insediamento nell’ambito del territorio interno calabrese occupato dagli Italici a scapito delle colonie greche della costa (che proprio contro il fermento delle popolazioni indigene avevano chiamato in soccorso il re epirota).

Purtroppo le fonti tacciono riguardo all’agglomerato originario di Cosenza, dove – come in tutti i centri urbani “a continuità di vita” – l’ininterrotta sovrapposizione abitativa rende complicata la lettura delle varie fasi storiche. […]