Antonio Raimondi: un italiano alla scoperta del Perù Personaggi

Antonio Raimondi: un italiano alla scoperta del Perù

Archeologia Viva n. 136 – luglio/agosto 2009
pp. 70-71

di Giuliana Calcani

Esploratore e scienziato autodidatta visse in un mondo dove la scoperta era ancora una grande avventura

Dalle lotte risorgimentali a Milano e Mentana all’impegno di una vita nel Paese andino di cui Antonio Raimondi divenne uno dei massimi conoscitori

C’è un interesse per il passato, visto come storia globale dell’essere umano inserito nella natura, che inizia molti secoli fa, ma che solo nell’Ottocento trova una base scientifica nell’incontro tra antropologia e archeologia. Nell’Italia dei moti risorgimentali, questo percorso deve molto a una figura importante e sconosciuta: Antonio Raimondi.

Nato a Milano il 19 settembre 1824, Raimondi si formò nel clima pionieristico che ancora caratterizzava gli studi scientifici. Era un autodidatta.

Leggeva i libri dei grandi esploratori, frequentava l’Orto botanico di Brera, studiava chimica, praticava la ricerca naturalistica nei frequenti viaggi in Valtellina.

Proprio a Brera iniziò il legame emotivo con il Perú, terra che diventa la sua sognata meta di ricerca. Ma i fatti politici legavano ancora il giovane Raimondi, appassionato di Cristoforo Colombo e James Cook, di Buffon e Darwin, all’ideale dell’unità d’Italia.

Combatté quindi a Milano durante le “cinque giornate” (1848) e l’anno dopo a Mentana, con Garibaldi, per la difesa della Repubblica romana. La disfatta su quest’ultimo campo di battaglia segnò la sua vita.

Nello stesso 1849 passò da Milano per raccogliere i disegni, gli strumenti per le analisi chimiche, il quaderno di appunti e, insieme ad alcuni amici, tra cui Alessandro Arrigoni, si imbarcò a Genova per il Perú. […]