Otium ludens: i raffinati ozi di Stabia Archeologia vesuviana

otium ludens Stabia

Archeologia Viva n. 135 – maggio/giugno 2009
pp. 48-53

di Domenico Camardo

La mostra in corso a Ravenna sulle ricche dimore che nel I sec. d.C. fecero del golfo di Napoli il luogo di villeggiatura più esclusivo del mondo romano

Questa è l’occasione per mettere a fuoco le originali decorazioni delle ville d’otium riportate in luce a Stabia

Collocata a sud di Pompei, da cui la separa il fiume Sarno, anche l’antica Stabiae ha legato la sua vicenda storica alla terribile eruzione del 79 d.C., che seppellì il piccolo abitato sul pianoro di Varano e le molte ville che punteggiavano il territorio sotto quattro metri di lapilli e ceneri.

La coltre vulcanica coprì un tessuto produttivo basato su decine di ville rustiche (ne sono state individuate più di settanta nel territorio stabiano), ovvero aziende agricole di medie e piccole dimensioni, disposte nella pianura o nella fascia collinare e montana.

Lungo la costa, in splendida posizione sul mare, si disponevano invece le grandi ville d’otium, veri e propri palazzi, con decine di ambienti, terme, peristili e giardini.

Alcune di queste dimore impressionano per l’originalità delle soluzioni architettoniche, lo sfarzo delle decorazioni e le dimensioni. Si va dagli oltre 6.000 metri quadri della Villa San Marco, agli 11.500 della Villa del Pastore, fino agli oltre 13.000 della Villa di Arianna.

nche l’apparato decorativo presenta caratteri di assoluta originalità, con affreschi che trovano confronti diretti con pitture della Domus Aurea o della Domus Transitoria. Questi cicli pittorici sono frutto del lavoro di botteghe che non sembrano operare a Pompei ed Ercolano.

Si potrebbe quindi pensare a pittori venuti direttamente da Roma, chiamati da una ricca committenza che poteva permettersi di seguire la moda in voga nella capitale, servendosi dei più abili artigiani.

Non conosciamo il nome di nessuno dei proprietari di queste fastose dimore, anche se dalle fonti sappiamo che Marco Mario, amico di Cicerone, aveva una villa a Stabiae con uno splendido panorama.

A Stabiae viveva anche Pomponiano, l’amico di Plinio il Vecchio, nella cui villa il grande naturalista passò le ultime ore di vita, prima di morire sul litorale stabiano nel corso dell’eruzione. Inoltre una recente ipotesi riconosce nella villa di Anteros o del Fauno una proprietà imperiale appartenuta alla famiglia dei Livii o dei Claudii. […]