Incontro con Leonardo Capezzone La voce della storia

Archeologia Viva n. 133 – gennaio/febbraio 2009
pp.76-77

Intervista di Giulia e Piero Pruneti

«Nel suo sviluppo l’Islam è caratterizzato dai fenomeni di comunicazione e globalizzazione»

«Bisanzio fu il vero interlocutore dell’impero arabo»

«Nel decimo secolo Cordoba aveva l’illuminazione stradale»

«Nel Medioevo l’Islam offre più spazio ideologico dell’Europa cristiana»

«L’occidente non ha mai conosciuto la teologia musulmana»

Viviamo tempi… particolari. Abbiamo bisogno vitale e, al tempo stesso, una paura matta degli “altri”. Gli “altri” sono gli immigrati, con i problemi personali e sociali che si portano dietro, insieme alla loro cultura. Peggio ancora se la diversità è marcata dal colore della pelle. Sappiamo bene che l’epidermide non significa nulla in termini di umanità, nella sostanza delle cose, ma il ragionamento non ci tranquillizza.

Ugualmente ci preoccupa la diversità di credo religioso, anche se alla fine il cristianesimo, la “nostra” religione, lo viviamo così poco nelle parole e nelle opere. Ci preoccupa vedere masse musulmane pregare nelle “nostre” piazze. Moltitudini che non ci hanno conquistato con la forza degli eserciti e che ora ci invadono come forza lavoro. Di questo si tratta. Dovremo imparare a convivere con i nuovi arrivati – nell’accettazione della multirazialità siamo distanti anni luce dagli Stati Uniti d’America – e la cosa più giusta è conoscerci.

L’argomento è stato affrontato con Leonardo Capezzone, docente di Storia del Mediterraneo arabo-islamico presso l’Università di Roma “La Sapienza”. […]

Durante il Medioevo quel è la situazione nel mondo islamico e in quello cristiano per quanto riguarda i modi di pensare e agire?
– Parlerei di vera e propria egemonia dell’Islam. Nel senso della produzione di idee, concetti, testi, ma anche di controllo sulle risorse economiche. Per Islam ovviamente intendo un sistema di civiltà e non la religione islamica. Nel suo sviluppo storico l’Islam è caratterizzato da un meccanismo che oggi noi avvertiamo come tipico della modernità e cioè dal fenomeno di comunicazione e globalizzazione.

Al massimo del suo sviluppo l’Islam riesce a mettere in contatto aree che non si erano mai incontrate prima. E’ un mondo unificato da una lingua, l’arabo, a cui si deve aggiungere il persiano e poi, nell’XI secolo, anche il turco. […]