Chiomonte: pionieri delle Alpi in Val di Susa Dentro lo scavo

Chiomonte: pionieri delle Alpi in Val di Susa

Archeologia Viva n. 133 – gennaio/febbraio 2009
pp.72-74

di Filippo Maria Gambari (a cura di Marco Cima)

Per millenni questa naturale via di transito delle Alpi occidentali ha visto passare e fermarsi popolazioni di culture diverse

Ecco il caso della Maddalena di Chiomonte dove le indagini per l’autostrada del Frejus hanno documentato una lunga serie di stanziamenti temporanei fra il Neolitico e l’età del Ferro

L’archeologia preistorica della Val di Susa, una delle più famose valli alpine, via naturale fra il Piemonte e la Francia tramite il Colle di Monginevro, sembra avere un legame particolare con i grandi lavori.

Le prime scoperte di sepolcreti protostorici avvennero tra Oulx e Salbertrand nel 1871 durante i lavori per la linea del Frejus: in quell’occasione il geologo Bartolomeo Gastaldi poté salvare solo pochi reperti da alcune tombe galliche di un’ampia necropoli.

Oltre un secolo dopo, nel 1984, i controlli preventivi sul tracciato dell’autostrada Torino-Bardonecchia, grazie all’evoluzione della sensibilità e delle normative in materia di beni culturali e opere pubbliche, portavano alla scoperta del complesso archeologico della Maddalena di Chiomonte.

Il sito era dislocato per buona parte su un’area destinata allo sbancamento per la costruzione della galleria Ramat, ma, grazie allo spirito di collaborazione tra la ditta concessionaria dell’opera e la Soprintendenza del Piemonte, vennero risolte le difficoltà operative e in poco tempo, sotto la direzione scientifica di Luigi Fozzati (Soprintendenza), con la partecipazione sul cantiere di Francesco Fedele (cattedra di Antropologia dell’Università di Napoli) e l’intervento di squadre di archeologi organizzate dalla Cooperativa Archeologica Lombarda e da Arkaia, fu eseguito lo scavo del deposito nella parte destinata alla rimozione.

Il potenziale archeologico dell’area della Maddalena non si è quindi esaurito nello scavo d’emergenza del 1984-1986 e sono in programma ulteriori ricerche, ma l’intervento condotto all’epoca ha rappresentato un punto di svolta e un’esperienza di riferimento sul piano del rapporto tra archeologia e lavori pubblici in Piemonte.

L’arco cronologico della presenza umana alla Maddalena di Chiomonte è fissato dallo studio dei materiali e da nove datazioni radiocarboniche. […]