Con i Lettori Editoriale

Archeologia Viva n. 131 – settembre/ottobre 2008

di Piero Pruneti

Ritroviamo in queste pagine i fratelli Castiglioni. Ormai da molto tempo Alfredo e Angelo hanno scelto la nostra rivista come sede di pubblicazione di quanto stanno recuperando alla lettura storica della Nubia. Di questa lunga vicenda, alla quale tutti noi assistiamo in diretta, vorrei mettere in rilievo due punti. L’infinita passione per la ricerca e per le culture del deserto che spinge queste due persone.

Da una trentina d’anni i Castiglioni vivono per questo. Quando li chiami sul cellulare non sai mai se sono a Varese o dispersi in quello sterminato territorio “orientale”, fra il Nilo e il Mar Rosso, che il governo sudanese a loro assegnato in concessione. Quando li incontri parlano solo dell’ultima missione o della prossima… Così, stagione dopo stagione, pezzo dopo pezzo, il deserto nubiano, quello più interno e terribile, ha cominciato a raccontare se stesso, rivelandoci la sua plurimillenaria importanza strategica per la produzione dell’oro e quindi le ragioni dell’antico interesse egiziano verso questa terra. La sensazionale scoperta di Berenice Pancrisia (1989) è solo la punta dell’iceberg di una messe di dati che i fratelli Castiglioni hanno messo a disposizione degli studiosi. E qui siamo al secondo punto che volevo sottolineare.

Contrariamente a quanto avviene in molti casi di ricercatori tuttofare, che trovano, occultano, traducono, interpretano e annunciano, che insomma pretendono di percorrere da soli, gelosamente, l’intero ciclo di conoscenza innescato da una scoperta, i Castiglioni hanno il grandissimo merito di non sostituirsi a nessuno, dando il meglio di sé dove sono davvero esperti: la ricerca sul territorio.

Il caso dell’iscrizione di Userhat, che presentiamo in questo numero, è esemplare: dei segni scoperti su una roccia vicino al Nilo e riconosciuti come geroglifici; la lettura che ne fa Alessandro Roccati, uno degli egittologi più prudenti e stimati del nostro tempo, le sue riflessioni, i suoi consigli; i Castiglioni che ritornano sul posto e verificano un percorso: a partire dalla roccia dove scrisse Userhat, dal fiume verso est, per giorni e giorni come i carovanieri di un tempo, come segugi sulle loro tracce, verso la citata “terra di Amu”, famosa per gli Egizi, che non sapevamo dove fosse…

Piero Pruneti
direttore di “Archeologia Viva”