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Arcipelago delle Filippine: Homo sapiens a Tabon Cave

Archeologia Viva n. 130 – luglio/agosto 2008
pp. 60-62

di Marta Arzarello e Carlo Peretto

Un progetto internazionale condotto dall’Università di Ferrara sull’isola filippina di Palawan è di fondamentale importanza per definire tempi e modi delle prime presenze degli uomini moderni nel continente asiatico

Da tre anni il Dipartimento di Biologia ed Evoluzione dell’Università di Ferrara, in collaborazione con il Dipartimento di Preistoria del Museo di Storia naturale di Parigi, porta avanti il progetto “International Master in Quaternary and Prehistory”, insieme all’Archaeological Studies Program dell’University of the Philippines Diliman e al National Museum di Manila.

I rapporti di cooperazione scientifica e di scambio di docenti e studenti sono finanziati dalla Comunità Europea sul progetto Erasmus Mundus – Azione 3, coordinato dall’Università di Ferrara e costruito in partenariato con Muséum d’histoire naturelle di Parigi (Francia), l’Universitat Rovira i Virgili di Tarragona (Spagna), l’Instituto Politecnico de Tomar e l’Universidade de Tràs-os-Montes e Alto Douro (Portogallo).

Il progetto si articola su due livelli: l’insegnamento (ogni anno sette studenti europei si recano nelle Filippine per studio e attività di campo e altrettanti filippini arrivano in Europa) e la ricerca scientifica, finalizzata in particolare alla definizione del comportamento tecnico e delle strategie di sussistenza dei primi Homo sapiens che occuparono l’arcipelago delle Filippine circa 50.000 anni fa.

Uno degli esempi più significativi e spettacolari della preistoria filippina è sicuramente quello della grotta di Tabon (Tabon Cave). Situata sulla costa ovest dell’isola di Palawan e scavata per la prima volta dal 1962 al 1966 dall’inglese Robert Fox (in bibliografia: Fox, 1970), la grotta ha restituito le prime evidenze della presenza del genere Homo nelle Filippine durante il Pleistocene superiore (Shutler, 1965).

Si tratta di una cavità carsica (lunga 40 metri, larga 15 e alta 8) che oggi si trova a circa 35 metri sul livello del mare. All’interno si sono susseguite numerose occupazioni da parte dell’uomo, sia nella Preistoria che nella Protostoria, di cui la più recente è attestata dal ritrovamento di numerose giare funerarie databili fra V e II sec. a.C. (Fox, 1970). […]