Civiltà in corsa sulla via delle oasi Vicino e Medio Oriente

Egitto: civiltà in corsa sulla via delle oasi

Archeologia Viva n. 130 – luglio/agosto 2008
pp. 40-51

di Giancarlo Ligabue

Il vasto territorio che ospitò le prime civiltà dell’Oriente Antico fatta eccezione per le rive verdeggianti di alcuni fiumi è caratterizzato da un ambiente desertico punteggiato di oasi

Furono dunque le oasi protagoniste plurimillenarie di contatti che all’alba della storia coinvolsero le civiltà più avanzate dall’Anatolia alla valle dell’Indo fra Mesopotamia e golfo Persico e fino alle grandi regioni interne dell’Asia Centrale

Si trata di un mondo variegato e complementare di agricoltori artigiani commercianti e intermediari nomadi

La diffusione dell’ossidiana anatolica ha dimostrato che nel Vicino Oriente antico, durante il Neolitico (a partire dal X millennio a.C. circa), si commerciava a piedi su territori abbastanza estesi, quanto meno fino alla Mesopotamia meridionale.

In seguito si cominciarono a utilizzare i corsi d’acqua con zattere e galleggianti. Con l’addomesticamento degli animali da soma (asini) o da traino (quasi esclusivamente bovidi) venne poi attivato anche il trasporto via terra.

Sulle lunghe distanze venivano trasportati solo prodotti rari o preziosi, tali da giustificare gli elevati costi di trasporto su cui incidevano pesantemente le soste nei caravanserragli e l’imposizione di una lunga serie di gabelle.

Nel III millennio a.C., con l’accumulo di ricchezza avutosi in Mesopotamia grazie al surplus agricolo e alla produzione laniera, si stabilirono contatti con le regioni del nordest, in particolare quelle del Badakhshan (provincia dell’attuale Afghanistan) e del Pakistan, da cui giungevano rame e piombo di qualità, nonché le ambite collane in turchese e lapislazzuli.

Non esistendo vie d’acqua utili per spingersi in quelle terre favoleggiate e lontane, i collegamenti vennero delegati ai nomadi delle oasi. C’erano da attraversare paludi, deserti, alte catene montuose. Si doveva transitare per territori sconosciuti controllati da tribù diffidenti, che bisognava blandire con regali o costringere con le armi a cedere il passo e a rifornire d’acqua e cibo le carovane.

I prodotti di prestigio preferiti sui mercati erano comunque rappresentati da articoli poco ingombranti: qualche lingotto di metallo più o meno prezioso (oro, argento, rame, piombo), pietre dure, conchiglie… Qualche oggetto già confezionato in pietra, bronzo, argento… […]