Una villa per Attico in Epiro? Dentro lo scavo

Diaporit. Una villa per Attico in Epiro?

Archeologia Viva n. 129 – maggio/giugno 2008
pp. 56-61

di Alessandro Sebastiani

Nel sito di Diaporit in Albania un ricco personaggio romano si fece costruire una sfarzosa residenza da ozio bene in vista sulle tranquille sponde del lago Butrinto di fronte alla città

In seguito una grande basilica cristiana fu innalzata sulle antiche rovine ma la splendida vicenda architettonica si concluse sulle difficili soglie dell’alto Medioevo

Proseguiamo con questo articolo il viaggio nel sito albanese di Butrinto (vedi: AV n. 122), World Heritage Site protetto dall’Unesco dal 1992. Ci troviamo ora nella villa romana di Diaporit, già individuata nel corso delle indagini condotte dall’archeologo italiano Luigi Maria Ugolini tra il 1928 e il 1936.

L’antica residenza si estende sulle rive orientali del lago Butrinto, che gradualmente ne ha assorbito alcune parti per effetto della subsidenza a cui è soggetto il territorio, due chilometri in linea d’aria dalla città antica che gli sta di fronte.

Lo scavo, il primo di un sito rurale di età romana in Epiro, è stato effettuato fra il 2000 e il 2004 da un’equipe internazionale condotta sul campo da William Bowden sotto la direzione scientifica di Richard Hodges, con il finanziamento del Packard Humanities Istitute e della Butrint Foundation.

La più antica occupazione dell’area di Diaporit risale all’età ellenistica (ultimi decenni III sec. a.C.), quando la zona è interessata da strutture disposte su terrazzamenti artificiali per un’estensione di circa 2000 metri quadrati.

Quasi sicuramente si trattava di un insediamento aperto sulle sponde del lago, senza difese, diverso quindi dalle fattorie di IV-III sec. a.C., solitamente edificate in posizioni strategiche con robuste murature in pietra.

I basamenti riconosciuti a Diaporit per questa fase sembrano per lo più destinati ad alzati in materiali misti (argilla, legno ecc.), data anche l’assenza di vasti livelli di macerie. La cronologia è giustificata dal rinvenimento di una moneta databile al 229 a.C. ed emessa da Apollonia (città portuale della greca Cirene). […]