Exempla: esempi classici nel Medioevo Mostra a Rimini

Exempla: esempi classici nel Medioevo

Archeologia Viva n. 129 – maggio/giugno 2008
pp. 46-55

di Marco Buonocore, Lucilla de Lachenal e Alessandra Vitez

Non fu ancora lo splendore di studi e ricerche che due secoli dopo avrebbero portato alla riscoperta del mondo antico ma per i grandi scultori del Duecento – da Nicola e Giovanni Pisano ad Arnolfo di Cambio –

le opere d’arte romana costituirono una vera riscoperta patrocinata da quella forte ideologia del potere imperiale che mosse Federico II di Svevia

L’ampio, variegato e complesso capitolo italiano della rinascita duecentesca dell’antico si apre con Federico II Hohenstaufen. Figlio di Enrico VI (quindi nipote del Barbarossa) e di Costanza d’Altavilla, Federico II (Jesi 1194 – Castel Fiorentino 1250) fu re di Sicilia e imperatore del Sacro Romano Impero.

Al di là delle vicissitudini politiche che lo portarono a essere scomunicato (Dante lo colloca all’Inferno fra gli eretici), Federico ricevette l’appellativo di Stupor Mundi, ‘meraviglia del mondo’, espressivo di quella grande curiosità intellettuale, che lo stimolò negli studi di filosofia, matematica, astrologia, scienze naturali e a fondare a Napoli, il 5 giugno del 1224, l’Università (la prima universitas studiorium “statale” e “laica” nella storia dell’Occidente).

Moderna e intensa fu anche la sua attività di legislatore, per la quale si avvalse della collaborazione di un gruppo di giuristi fra i quali il dotto capuano Pier delle Vigne (circa 1190-1249), che, dopo l’accusa di tradimento, morì suicida (e per questo da Dante collocato sempre all’Inferno, nella selva appunto dei suicidi, mentre il Poeta lo “assolve” dall’accusa di aver tradito l’Imperatore…).

Federico fu detto anche Puer Apuliae, ‘fanciullo di Puglia’, a causa della predilezione per questa terra che elesse a propria residenza ufficiale facendosi costruire a Foggia il palazzo imperiale, oltre a numerosi castelli e fortilizi. […]