Due volti del sacro: pagani e cristiani a Seppannibale Dentro lo scavo

Due volti del sacro: pagani e cristiani a Seppannibale

Archeologia Viva n. 128 – marzo/aprile 2008
pp.  56-60

di Ruggero Giuseppe Lombardi e Michela Rizzi

In Puglia le ricerche in corso nel territorio di Fasano stanno ricostruendo la lunga storia di un’area interessata prima da culti del paganesimo e poi dalla costruzione di una prestigiosa chiesetta legata a un vivace centro abitato

Nell’ambito delle indagini promosse dal Dipartimento di Studi classici e cristiani dell’Università di Bari, sotto la direzione scientifica di Gioia Bertelli, nell’agro di Fasano (Br), presso la masseria Seppannibale Grande, è stato riportato in luce un recinto sacro su cui insistono le strutture della piccola chiesa altomedievale nota come Tempietto di Seppannibale.

Le indagini hanno interessato l’area che circonda il piccolo edificio religioso, al fine anche di chiarire se questo sia sorto isolato nella campagna, oppure per la cura delle anime di un centro abitato.

La chiesetta, di appena otto metri di lato, presenta tre navate scandite da archi poggianti su due pilastri centrali e su due semipilastri e terminava in un’abside quadrangolare (oggi crollata); ciò che più caratterizza l’edificio è la copertura della navata centrale, costituita da due cupole in asse impostate su mensole e nicchiette angolari che consentono il passaggio dalla pianta quadrata di base a quella circolare della cupola.

Rari affreschi di età longobarda

Il tempietto di Seppannibale conserva un intero ciclo pittorico di età longobarda (VIII sec.), in cui si riconoscono scene bibliche come l’incontro tra Abramo e Melchisedec el’Annuncio a Zaccaria, nonché episodi tratti dall’Apocalisse di Giovanni, come il Santo che riceve il Libro della Rivelazione sull’isola di Patmos, la Visione del Figlio dell’Uomo con sette candelabri d’oro e la Donna alata e il Drago dalle sette teste.

Degni di nota sono gli elementi naturalistici; in particolare i fiori rossi, sullo sfondo di tutte le scene, accomunano questi affreschi ad altri capolavori di arte longobarda: il ciclo affrescato conservato nella cripta della cattedrale di Benevento, quelli del grande centro monastico di San Vincenzo al Volturno (Castel San Vincenzo – Is) e quello nella cripta del Peccato originale presso Matera. […]